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Terremoto Marocco: sale a 2.500 il bilancio delle vittime del sisma, i feriti sono almeno 2.497

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Sale a 2.497 il bilancio delle vittime del devastante terremoto di magnitudo 6.8 che ha colpito le regioni centrali del Marocco lo scorso 8 settembre, mentre i feriti sono almeno 2.476.

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Lo ha riferito il ministero dell’Interno del Marocco in un comunicato, secondo il quale tra le aree piu’ colpite ci sono le province di Al Haouz con 1.452 vittime, Taroudant con 764 e Chichaoua con 202. Seguono le province di Ouarzazate con 38 morti, Marrakech (18), Azilal (11) e la prefettura di Agadir (5). Nella regione di Grande Casablanca si contano 3 vittime. Si segnalano decessi anche nelle province di Youssofia e Tinghir.

Le radio continuano a trasmettere versetti del Corano, musica bandita durante i giorni di lutto, su tutte le emittenti radiofoniche e televisive. Si seppelliscono i cadaveri e si tenta di dare aiuto ai sopravvissuti. Marrakech si mobilita in queste ore, man mano che lo shock del Terremoto lascia il posto alla reazione per tornare a vivere.

Oltre mille medici e quasi duemila infermieri sono accorsi nelle aeree disastrate e in particolare nella provincia di Al Haouz. La chiamata alla solidarietà dei marocchini si concretizza per esempio nelle 6mila sacche di sangue al giorno donate nei centri di raccolta.

Marrakech, con i coraggiosi turisti rimasti in città, anche per dare una mano, nonostante la paura, libera i vicoli dai detriti, sbarra gli ingressi alle strutture pericolanti e fa la conta dei danni. Tutte le forze armate del Marocco sono affluite nella regione dell’epicentro del sisma che con i suoi 7 gradi della scala Richter ha squassato il paese.

Ci sono villaggi ancora da raggiungere, sulle montagne dell’Atlante. Gli sfollati si accampano fuori dalle mura, negli spazi aperti a ridosso della medina. La macchina della solidarietà si è messa in moto: in numerosi centri della città nuova sono organizzate raccolte di coperte e abiti da inviare nei villaggi dell’Atlante. Fondazioni e ong del posto sono già in pista, con raccolta fondi, come per esempio Efa (Education for all), British Maroccan society, o più direttamente come Amalnonprofit che prepara 1000 pasti al giorno per gli sfollati in collaborazione con World Central Kitchen.


Articolo pubblicato il giorno 11 Settembre 2023 - 17:50



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