angelovassallo
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione
angelovassallo
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 18 Novembre 2024 - 09:02
13.8 C
Napoli
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione
IL CASO

Omicidio tabaccaia a Foggia, il marocchino fermato ha confessato: “Ma non volevo uccidere”

SULLO STESSO ARGOMENTO

Ha confessato, affermando però di non avere avuto intenzione di uccidere, Redouane Moslli, il cittadino marocchino di 43 anni fermato oggi per l’omicidio della tabaccaia di Foggia, Francesca Marasco, uccisa a coltellate il 28 agosto scorso nel suo negozio durante un tentativo di rapina.

PUBBLICITA

Secondo quanto riferito dal legale dell’uomo, l’avvocato Nicola Totaro, Redouane Moslli era a Foggia dall’11 luglio scorso, era impiegato come bracciante agricolo nelle campagne di Torremaggiore e viveva in un dormitorio in città. Conosceva la tabaccheria di via Marchese de Rosa perché vi si era recato già in altre occasioni.

Secondo quanto riferito dal legale, l’uomo ha confessato che la mattina del 28 agosto, in difficoltà economiche, “armato di coltello è entrato nella tabaccheria, puntando il coltello alla gola della vittima, ferendola una prima volta perché la donna si sarebbe mossa”. Poi avrebbe tentato di portar via soldi, 75 euro, presi dalla cassa, ma la donna avrebbe cercato di bloccarlo e l’uomo l’avrebbe ferita al torace con il coltello dalla lama appuntita. Poi la fuga durante la quale avrebbe tentato di disfarsi del cellulare della vittima.

Sempre secondo quanto dichiarato, l’uomo sarebbe stato intercettato da un italiano mentre tentava di disfarsi del telefono e glielo avrebbe consegnato. Poi, dopo essersi disfatto degli abiti indossati durante il delitto, sarebbe rimasto a Foggia per alcuni giorni fino a quando, ricostruisce il legale, resosi conto della gravità del fatto, ha tentato la fuga a Napoli dove è stato rintracciato.

“Sin dal momento del fermo in Napoli, il signor Moslli Redouane si è messo a disposizione dell’autorità giudiziaria – precisa l’avvocato – avendo capito di aver sbagliato; stamane ha reso dichiarazioni durante l’interrogatorio, ha fornito tutti gli elementi al Pubblico Ministero, entrando nei particolari; ha prestato il consenso agli accertamenti ed al prelievo del proprio dna”.

Secondo il legale “si è trattato di una rapina finita in malo modo, poiché non ha saputo gestire la situazione e non aveva alcuna volontà di uccidere la vittima”. Nei prossimi giorni si terrà l’udienza di convalida e saranno riscontrate le dichiarazioni fornite con il completamento delle indagini preliminari.


Articolo pubblicato il giorno 3 Settembre 2023 - 18:50



Torna alla Home

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

facebook

DALLA HOME

googlenews

CRONACA NAPOLI

PUBBLICITA

Cronache è in caricamento