Le vicende che hanno riguardato il parco Verde di Caivano “sono ferite indelebili”.
Lo ha detto don Maurizio Patriciello parlando dei fatti accaduti di recente ma anche in passato al Parco Verde di Caivano. “Pensate a tutte le famiglie coinvolte “, ha detto ancora il parroco.
“In questo mese abbiamo visto cose che non si sono mai viste in Italia. Questo a mio avviso. Io il 25 agosto ho scritto un messaggino alla Meloni. E nel giro di pochi giorni è venuta lei da noi, con tre ministri, due sottosegretari, il capo della polizia e ha fatto delle promesse che mi pare stia mantenendo”.
Lo ha detto don Maurizio Patriciello parlando con i giornalisti al termine della visita al villaggio della legalità allestito lungo viale Margherita al parco Verde di Caivano. “Poi arriva il solito sapientone che dice che la repressione non basta – ha ripreso don Patriciello – e chi mai ha detto il contrario. Se il parco Verde è stata una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa, la repressione serve”.
Ma poi “occorrono anche gli insegnanti, i servizi sociali: il numero degli assistenti sociali è così esiguo, come quello dei vigili urbani”. Don Patriciello ha poi detto “che nessuno ha la bacchetta magica anche perché questo quartiere è stato abbandonato per trenta anni”.
Il villaggio della polizia allestito nel Parco verde a Caivano, è “una cosa bella. Già vedere qui il prefetto, il questore, la polizia, gli agenti che spiegano ai ragazzi come si fa quando uno è ubriaco, come si guida in maniera sicura, come si svolge una indagine è bello”. Lo dice ai cronisti il parroco di San Paolo apostolo, la chiesa nel Parco verde, don Maurizio Patriciello.
“Io ho sempre detto che il palazzo, inteso come le istituzioni, deve fare pace con la piazza, cioè la vita quotidiana. Quando ci chiudiamo nei palazzi non è mai una cosa buona. Questa è la chiave per aprire il futuro, perché la bacchetta magica non l’ha nessuno”, conclude.
Articolo pubblicato il giorno 26 Settembre 2023 - 12:07