La stesa a Chiaia
Il quartiere Chiaia di Napoli è sotto la morsa dei clan che a colpi di mitra tentano di mettere le mani sul racket dei parcheggi abusivi minacciando gli addetti abusivi alla sosta per ottenere da essi il pizzo.
L’ ultimo raid è avvenuto lo scorso 3 settembre alla Riviera di Chiaia: in quattro o cinque, in sella a moto di alta cilindrata, vanno su e giù, avanti e indietro ed hanno un mitra in bella mostra.
Grazie alla ricostruzione della Dda di Napoli, sono stati individuati quattro dei cinque dei presunti responsabili materiali di agguati e ronde criminali.
Quattro fermi, mentre è caccia al quinto complice, in manette quelli del gruppo Strazzullo, che – secondo gli inquirenti – rappresenta uno storico avamposto dell’Alleanza di Secondigliano (sponda Miano) tra i vicoli di Mergellina (noti come rione Torretta).
Sono diversi gli episodi presi in esame: ci sono 4 stese consumate a luglio, tra via Cucca e vico Santa Maria della Neve, rispettivamente storici presìdi del clan Frizziero e dei Cirella.
Proprio a luglio si spara ad altezza d’uomo contro porte e finestre il 4, l’otto, il 16 e il 26 luglio), ma nessuno denuncia. L’obiettivo è colpire e punire i parcheggiatori abusivi che – nell’ottica camorristica – si ostinano a non versare il pizzo nelle mani dei nuovi boss.
Sempre a luglio, in via Cucca un presunto parcheggiatore abusivo viene bloccato. Gli viene puntata una pistola alla tempia e gli intimano di lasciare il quartiere.
In via dei Fiorentini, invece, 3 uomini si scagliano contro un terzo per imporre il pizzo al parcheggiatore abusivo. Hanno mitra e pistole, le brandiscono, ottengono un primo risultato, “con l’espulsione di un intero nucleo familiare dal quartiere di Chiaia”. Poi gli spari contro le case dei boss. E infine le ronde.
“Una situazione che sta gettando nel terrore un intero quartiere e che potrebbe estendersi anche altrove. Prima che persone innocenti possano essere vittime di pallottole vaganti, prima che ci scappi il morto, Questore e Prefetto devono adottare ogni misura possibile per fermare questa guerra di camorra.
Lo Stato deve far vedere chi comanda e togliere ai clan ogni potere e strumento di sopraffazione e violenza. Indagini, arresti ma soprattutto certezza della pena. Questi episodi dimostrano anche quello che noi diciamo da tempo e cioè che l’attività abusiva della sosta frutta ogni anno decine di milioni di euro all’anno alla criminalità e che direttamente o indirettamente coinvolge i clan della camorra”, ha dichiarato il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.
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