“Sono stati giorni molto intensi.Essere qui alla conferenza stampa della mia presentazione da ct è un’emozione incredibile.
Era il 1970 quando chiesi a mia madre di cucirmi una bandiera dell’Italia per festeggiare il 4 a 3 contro la Germania.Ora quella bandiera la porterò con me in panchina e spero di far rinascere il sogno in tutti i bambini”. Luciano Spalletti, oggi al centro tecnico federale di Coverciano, a Firenze, ha parlato nel corso della sua prima conferenza stampa da commissario tecnico della Nazionale.
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Nella giornata di ieri il nuovo ct ha già diramato la sua prima lista dei convocati, composta dai 29 calciatori che da lunedì a Coverciano inizieranno a preparare le partite contro la Macedonia del Nord e l’Ucraina, valevoli per il girone di qualificazione al prossimo campionato europeo.A presentarlo Gabriele Gravina, presidente FIGC: “Inizia un nuovo capitolo della storia azzurra.
Inizia l’era di Luciano Spalletti.In pochi giorni abbiamo dovuto rimediare a una crisi imprevista e senza precedenti per le modalità.
L’abbiamo affrontata con stile dando priorità alla maglia azzurra mettendo subito il valore della passione degli italiani al primo posto”.
“Inutile nascondere un pizzico di delusione” per la fine del rapporto con Roberto Mancini, “ma la nostra è stata una reazione composta che ha puntato soprattutto ad aprire un nuovo capitolo”, ha aggiunto Gravina. “Sono motivato perché ho avuto modo di dividere in maniera netta le valutazioni tecniche da quelle personali – ha proseguito – La storia di Spalletti dal punto di vista tecnico è nota”.
“Ma quello che più mi ha colpito è il lato umano sul quale abbiamo avuto l’intuito di investire.Spalletti dedica tutta la sua capacità di sacrificio totale a tutto ciò che ama.
Abbiamo fatto una scelta importante e volevamo dare alla nazionale un tecnico di prestigio e ci siamo riusciti”, ha concluso Gravina.
A lavoro per soluzione”
Torna a parlare Spalletti, che tocca anche il tema della tanto discussa clausola con il Napoli: “Gravina ha visto in me la determinazione ad assumere questo incarico e sono stato felicissimo.Spero che si arrivi alla migliore soluzione possibile tra Napoli e Figc, ci stanno lavorando gli avvocati”. E sull’esperienza partenopea ha aggiunto: “Napoli è stata un’esperienza bellissima, travolgente.
Napoli è stata la mia felicità”.
Tornando sulla Nazionale: “I calciatori devono essere felici di indossare questa maglia, bisogna urlare questa felicità perché non è una maglia qualunque, è una maglia importantissima.La maglia della Nazionale è sempre addosso.
Ci sono campioni che hanno dimostrato cosa significa portare questa maglia, saranno i nostri spiriti guida.Come Gianluca Vialli, che resterà sempre con noi”.
“L’appartenenza diventa fondamentale.
Abbiamo nello staff Gigi Buffon che è un esempio chiaro e può spiegare ai giocatori cosa significa questa maglia – prosegue Spalletti -. Conosco le difficoltà che hanno i club con le convocazioni, ma il bene della Nazionale è il bene del calcio italiano, non dobbiamo essere in contrasto.In serie A ci sono 570 tesserati ma di convocabili per la Nazionale ce ne sono 150.
Per questo dobbiamo guardare anche altrove”.
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