Il 6 giugno in occasione del trigesimo avevano fatto una vera e propria celebrazione pubblica in stile Gomorra per ricordare il boss ucciso la sera dei festeggiamenti della vittoria dello scudetto del Napoli.
Ieri al rione Conocal di Ponticelli, roccaforte del clan D’Amico, fraulella, ennesima manifestazione di pacchianeria camorristica: la banda di musica, i vessilli e i bambini in marcia non per celebrare il santo patrono locale ma, bensì, per rendere omaggio a Vincenzo Costanzo, il 26enne ras del Conocal, ucciso in un agguato di camorra.
Come ha denunciato la giornalista Luciana Esposito, da anni in prima linea contro i clan che attanagliano la periferia orientale di Napoli, il bambino, che si vede nel filmato, che porta in gloria la foto del boss, sarebbe un nipote del Costanzo al quale sarebbe stata dedicata anche un’edicola votiva dove sarebbero stati inseriti tutti i volti dei fraulella uccisi.
E Luciana Esposito si è posta tre domande:
1)Appena due giorni fa, in quello stesso rione è arato arrestato il 17enne che ha sparato all’ingegnere che lo scorso marzo si era rifiutato di consegnargli lo scooter, riducendolo in fin di vita. Motivo per il quale questi dovrebbero stare chiusi in casa e vergognarsi, soprattutto perché quelle indagini hanno confermato la presenza di una base operativa di rapinatori che partono dal Conocal per derubare la brava gente che vive nel circondario.
2)In un passato recente, il Comune di Napoli si fece promotore di una serrata campagna finalizzata a ripristinare la legalità e che prevedeva l’oscuramento dei murales e la rimozione degli altari votivi che rendevano omaggio ai camorristi uccisi. Le forze dell’ordine dovrebbero quindi spiegarci come e perché l’altare votivo che accoglie tutte le gigantografie dei camorristi del clan D’Amico uccisi un agguato siano portati in gloria in una cappella che giace nel cuore della loro roccaforte. Possibile mai che nessuno, durante una normale attività di controllo, lo abbia notato?
3)L’uso/abuso di bambini piccolissimi e palesemente incapaci di comprendere la gravità delle loro azioni DEVE destare attenzione e allarmismo. Nella fattispecie, ‘il passaggio del testimone’ annunciato mettendo il nipote del ras ucciso in condizione di portare in gloria quel quadro e poi farsi ritrarre accanto a quella gigantografia, impone una presa in carico del problema da parte delle istituzioni.
E quindi la domanda finale: “Lo Stato dov’é? È lecito chiederselo guardando queste immagini”.
“Ci siamo uniti alla denuncia di Luciana che ha segnalato la questione ai servizi sociali e alla Curia.”- dichiara il deputato dell’alleanza Verdi-sinistra Francesco Emilio Borrelli- “Inoltre abbiamo allertato il Prefetto affinché si intervenga per sedare questi eventi celebrativi della camorra ed in omaggio a boss e criminali. L’edicola votiva che sarebbe stata realizzata in omaggio al boss Costanza va individuata e smantellata. Lo Stato ripristini la legalità in questi territori e mandi via, una per volta per sempre, la presenza fisica e culturale della camorra.
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