Ancora un incidente mortale sul lavoro. Un operaio di 54 anni, Alfonso Gisini, originario di Giugliano in provincia di Napoli, e’ morto ieri mentre stavano effettuando dei lavori in uno stabile dell’Ater a Corchiano, in provincia di Viterbo.
Secondo quanto ricostruito, improvvisamente una controparete ha ceduto travolgendo due operai. Il 54enne e’ morto dopo il trasporto in ospedale, mentre il collega e’ rimasto lievemente ferito.
“Ieri, nel Viterbese, il crollo di un muro in uno stabile Ater ha ucciso un operaio: questa morte e’ inaccettabile e non deve essere vana. Dobbiamo unirci, istituzioni e privati, per creare ambienti di lavoro realmente sicuri. Esprimo le piu’ sentite condoglianze a parenti e amici della vittima”. Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
L’operaio Alfonso Gisini, di 54 anni, lascia la moglie e due figli è morto dopo essere stato travolto dalla parete esterna di una palazzina in via Donatori di sangue.
Gisini era dipendente della ditta napoletana incaricata di effettuare i lavori presso uno stabile di case popolari a Corchiano. È morto nel pomeriggio di ieri, lunedì 4 settembre, alcune ore dopo l’incidente avvenuto intorno alle 11,30. Soccorso con l’eliambulanza, è stato trasportato in codice rosso e in gravissime condizioni al policlinico Gemelli di Roma dove è poi deceduto.
Ferito un collega, finito al pronto soccorso dell’ospedale Andosilla di Civita Castellana. Le sue condizioni non sarebbero preoccupanti in quanto, a differenza di Gisini, colpito in pieno dalla controparete, sarebbe stato solo sfiorato dai mattoni piombati a terra.
A dare l’allarme sono stati altri due operai, accorsi dopo aver sentito il rumore del crollo. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, il personale della Asl e dell’Ispettorato del lavoro e i carabinieri. La procura ha aperto un fascicolo e ha avviato le indagini sulla tragedia, finalizzate alla ricostruzione delle dinamiche e delle cause dell’incidente.
Nella giornata di ieri gli investigatori hanno già fatto i primi rilievi, anche fotografici, e sentito alcune persone. Stando a quanto ricostruito, i lavori all’interno del cantiere non erano ancora partiti, con gli operai che si trovavano lì per un sopralluogo finalizzato ad accertamenti preliminari.
Nella palazzina vivono due coppie e una famiglia, che per ragioni di sicurezza sono state momentaneamente trasferite.
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