Aversa. Un uomo di 34 anni, Paolo Scarano, (caporale dell’esercito in servizio a Roma) è stato fermato dalla polizia con l’accusa di aver ucciso a coltellate un altro uomo, Paolo Menditto, di 55 anni.
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Il delitto è avvenuto nella casa della vittima, in un quartiere popolare di Aversa, in provincia di Caserta.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Scarano è stato spinto a commettere il gesto dalla gelosia per la sua compagna, che aveva rapporti occasionali con Menditto in cambio di dosi di droga.
La scoperta del cadavere è avvenuta giovedì scorso, quando i vigili del fuoco sono stati chiamati a intervenire nell’abitazione della vittima, che non dava notizie di sé da due giorni. I vigili hanno trovato l’uomo riverso sul pavimento del soggiorno, privo di vita, con numerose ferite su tutto il corpo.
Le indagini hanno portato alla individuazione di Scarano, che è stato rintracciato alla stazione ferroviaria di Aversa mentre stava per partire per l’estero. L’uomo ha confessato il delitto, sostenendo di aver agito in preda alla rabbia. Scarano è stato portato in carcere, dove si trova in attesa di giudizio.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Scarano e la sua compagna si erano conosciuti in un centro di recupero per tossicodipendenti. I due avevano iniziato una relazione, ma Scarano era geloso dei rapporti occasionali che la sua compagna aveva con Menditto.
Giovedì scorso, Scarano ha deciso di affrontare Menditto e di chiedergli di smetterla di frequentare la sua compagna. I due uomini si sono incontrati nell’abitazione della vittima, dove è iniziata una discussione che è degenerata in una lite. Scarano ha preso un coltello e ha colpito Menditto ripetutamente, causandone la morte.
Il movente del delitto è stato la gelosia. Scarano non sopportava che la sua compagna avesse rapporti con un altro uomo, anche se in cambio di droga. La rabbia per questa situazione lo ha portato a commettere un gesto terribile.
Scarano è stato portato in carcere, dove si trova in attesa di giudizio. L’uomo è accusato di omicidio aggravato da futili motivi e da premeditazione. Se condannato, rischia l’ergastolo.
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