Nei giorni scorsi, Neuralink ha avviato la ricerca di volontari per iniziare le prove cliniche dell’interfaccia cervello-computer. Tuttavia, non sono mancate le polemiche e un gruppo ha inviato una lettera alla SEC chiedendo un’indagine sulle dichiarazioni di Musk, secondo le quali nessuna scimmia sarebbe morta a causa del chip cerebrale.
L’organizzazione no-profit Physicans Committee for Responsible Medicine (PCRM), infatti, ha presentato un reclamo contro il comportamento di Neuralink e in una lettera pubblicata da WIRED ha chiesto un’indagine su Musk per frode sui titoli a causa di una dichiarazione pubblicata su X lo scorso 10 settembre, in cui il CEO di SpaceX e Tesla affermava che “nessuna scimmia è deceduta a causa degli impianti cerebrali di Neuralink”.
Secondo il PCRM, le affermazioni dell’imprenditore sono false. Il PCRM afferma di aver ottenuto l’accesso a dei documenti dell’Università della California, dove sono stati condotti gli esperimenti, che mostrerebbero come almeno una dozzina di scimmie a cui sono stati impiantati i chip abbiano avuto seri problemi di salute, tra cui infezioni e ingrossamento dell’encefalo, prima di essere sopresse. Tra gli altri effetti collaterali segnalati nel rapporto figurano paralisi, crisi convulsive, problemi o perdita di coordinazione ed equilibrio e depressione.
Secondo il PCRM, l’intervento di impianto del chip nel cervello dura un’ora e viene effettuato attraverso due fori delle dimensioni di una moneta sulla testa. Una delle scimmie, una femmina di macaco rhesus di 6 anni nota come “Animale 15”, avrebbe anche cercato di rimuovere l’impianto dopo l’intervento, mentre altre avrebbero iniziato a perdere equilibrio e coordinazione a causa della “perdita di pressione nella testa”. In altri casi, sarebbero state segnalate allucinazioni: una scimmia avrebbe tenuto per mano e pulito il suo amico immaginario.
Il gruppo ha contestato anche l’affermazione secondo cui le prove sulle scimmie sarebbero state condotte su animali “vicini alla morte”. Il PCRM nella lettera sottolinea che “i registri sanitari delle scimmie mostrano che, sebbene diversi animali abbiano subito traumi fisici e siano stati utilizzati in esperimenti presso l’UC Davis, non ci sono prove che fossero” vicini alla morte “, come ha affermato Musk”, dal momento che i macachi rhesus spesso vivono fino a circa 25 anni in cattività, mentre l’età delle scimmie decedute durante la ricerca era di 7,25 anni. Anche un ex dipendente di Neuralink, anonimo, ha contestato l’affermazione di Musk secondo cui le scimmie erano vicine alla morte.
Da parte di Neuralink, non sono ancora arrivati commenti e Musk, in un tweet, ha affermato che “il primo paziente umano riceverà presto un dispositivo Neuralink, che ha il potenziale per ripristinare il movimento completo del corpo. Nel lungo termine, Neuralink spera di svolgere un ruolo nella riduzione del rischio per la civiltà dovuto all’intelligenza artificiale, migliorando la larghezza di banda dall’uomo all’intelligenza artificiale (e dall’uomo all’uomo) di diversi ordini di grandezza. Immagina se Stephen Hawking avesse avuto questo”.
Ricordiamo che Neuralink ha ricevuto l’approvazione dalla FDA per le prove sugli umani qualche mese fa.
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