Proprio come sei mesi fa, la Lazio espugna di nuovo il Maradona.E’ ancora Sarri a fare festa in casa della suo vecchio popolo: i biancocelesti battono 2-1 il Napoli di Garcia, che dopo 30′ di alto livello si è lentamente spento, lasciando troppe volte il fianco scoperto alle ripartenze letali degli ospiti, che dopo due sconfitte compiono l’impresa per i primi tre punti in campionato.
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Alla lettura delle formazioni la notizia è la presenza di Kvaratskhelia, titolare per la prima volta in questa stagione.Con lui Garcia sceglie Osimhen e Politano a destra.
Per il resto tutto confermato: in porta Meret, Juan Jesus e Rrahmani compongono la coppia centrale, Olivera ancora una volta a sinistra con Di Lorenzo dall’altra parte.Il centrocampo è il solito: Anguissa, Lobotka e Zielinski.
A specchio la Lazio, a caccia dei primi punti in campionato. Sarri va con Provedel fra i pali, Casale e Romagnoli al centro della difesa con Marusic e l’ex Hysaj sulle fasce.A centrocampo c’è Kamada con Cataldi e Luis Alberto.
In attacco Immobile con Felipe Anderson e Zaccagni esterni.
Partenza a razzo del Napoli.
Bastano 3′ a Kvara per far tremare la difesa biancoceleste: il georgiano sguscia via sulla sinistra, si accentra e calcia forte, salva tutto Marusic che mette la gamba e devia in corner.Pericoloso anche Osimhen, che prima sfiora l’assist in area per Olivera e poi di testa su calcio d’angolo incorna perfettamente al 13′: la palla però esce a lato di un soffio.
Al 20′ Kvaratskhelia sfiora l’eurogol: il numero 77 riceve al limite dell’area e lascia partire un destro terrificante, autentico miracolo di Provedel che con la punta delle dita manda alta la conclusione diretta sotto la traversa.Con il Napoli in pieno controllo al 30′ arriva il colpo di scena. Felipe Anderson vince un rimpallo sulla destra e di punta trova Luis Alberto in area, lo spagnolo s’inventa una magia e di tacco da due passi beffa Meret per lo 0-1 che sblocca a sorpresa la partita.
Il vantaggio dura appena 3′: gli azzurri pareggiano con Zielinski al 33′.Il polacco raccoglie un pallone respinto al limite dell’area, cerca spazio e calcia di destro, il tiro viene deviato due volte e Provedel non può nulla: il portiere è spiazzato e il pallone finisce in rete per l’immediato 1-1.
Un’occasione per parte prima dell’intervallo: Felipe Anderson scappa via ad Olivera e Lobotka e calcia ma trova il muro di Juan Jesus in area, dall’altra parte Olivera calcia al volo in area su bel cross di Di Lorenzo ma non trova lo specchio della porta.Si va al riposo dunque in parità.
Ripresa che inizia con una fiammata del Napoli: Zielinski calcia al volo, Provedel, attento, respinge.
La Lazio però dà continuità ai buoni segnali visti a fine primo tempo e al 52′ punisce gli azzurri con un contropiede letale: Felipe Anderson recupera palla a centrocampo e scatta sulla fascia, pallone arretrato che arriva a Kamada dopo un velo di Luis Alberto, il giapponese controlla e con un diagonale preciso batte Meret per l’1-2.Il gol abbatte psicologicamente il Napoli, che si sbilancia tanto in avanti senza riuscire ad insidiare i biancocelesti.
In ripartenza gli uomini di Sarri sono pericolosissimi e per due volte sembrano chiudere la pratica: prima Zaccagni e poi il neo entrato Guendouzi vanno a segno, ma in entrambi i casi il VAR nega la gioia del gol.Nel primo caso (al 67′) la posizione di off-side è di Zaccagni, lanciato da Guendouzi a tu per tu con Meret in posizione iniziale però irregolare.
Passano 4′ e il centrocampista francese va a segno, ma ancora una volta il gol è annullato per fuorigioco di Zaccagni, che era stato anticipato da Di Lorenzo.
Dopo le due reti annullate il Napoli attacca a testa bassa, ma è disordinato e crea poco e nulla dalle parti di Provedel.
Garcia prova a scuotere i suoi con l’inserimento del neo acquisto Lindstrom e di Simeone, ma è la Lazio ad avere le occasioni migliori in contropiede: all’85’ Zaccagni calcia a giro da dentro l’area e sfiora il palo.L’assalto finale consegna agli azzurri un’occasionissima su sviluppi di palla inattiva.
Su calcio d’angolo stacca bene Rrahmani, sponda per Juan Jesus murato da due passi, il centrale brasiliano si ritrova comunque il pallone tra i piedi e appoggia all’accorrente Lindstrom, ma il danese calcia altissimo.E’ l’ultima emozione della gara: vince la Lazio.
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