La Corte di Cassazione ha annullato senza ulteriori procedimenti la sentenza di condanna d’appello per diffamazione che era stata precedentemente inflitta a Luigi de Magistris a seguito di una querela presentata dall’allora procuratore aggiunto di Catanzaro, Salvatore Murone.
La notizia è stata divulgata dallo stesso Luigi de Magistris, attuale capo politico di Unione Popolare. Nel corso di una puntata del programma televisivo “Piazza Pulita” su La7, de Magistris aveva discusso di un sistema criminale su cui aveva lavorato in qualità di pubblico ministero in Calabria.
Questo sistema era composto da elementi della politica, della magistratura e di altri organi dello Stato, con il collante delle logge segrete. Inoltre, aveva menzionato la sottrazione di alcune indagini sensibili, in particolare il caso “Why Not,” che aveva impedito a lui di proseguire il suo lavoro.
De Magistris ha sottolineato che durante il dibattito televisivo non aveva menzionato il dottor Murone, che aveva intentato la causa per diffamazione. L’ex sindaco di Napoli era stato originariamente condannato in primo grado dal Tribunale di Lamezia Terme, e questa sentenza era stata successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Catanzaro.
Tuttavia, la Corte di Cassazione ha annullato definitivamente la condanna, accogliendo integralmente il ricorso presentato dall’avvocato Elena Lepre a nome di Luigi de Magistris.
L’ex sindaco di Napoli ha commentato questa decisione affermando che la sua condanna iniziale era stata incomprensibile dal punto di vista legale e ha sottolineato che la storia delle sottrazioni di indagini delicate, il suo allontanamento dalla Calabria e la sua impossibilità di svolgere le funzioni di pubblico ministero rimangono fatti irrefutabili che nessuno può cancellare. Ha anche evidenziato come il tempo abbia messo a posto ciò che, nel corso degli anni, alcuni traditori delle istituzioni avevano cercato di cancellare.
Articolo pubblicato il giorno 22 Settembre 2023 - 15:24