“E’ in atto un fenomeno sociale perché l’uso delle armi fra ragazzi giovanissimi, minorenni, che spesso non hanno nemmeno la consapevolezza delle azioni che commettono e della loro gravità, è qualcosa che sta attraversando le nostre comunità e città e probabilmente questa trasformazione sociale e questa violenza sono legate anche a modelli negativi che vengono dal web. Bisogna rispondere da un lato con maggiore impegno per quanto riguarda gli aspetti educativi e sociali ma anche con norme più adatte a reprimere questi fenomeni”.
Lo ha affermato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, parlando a radio Kiss Kiss. Manfredi, facendo riferimento alla morte del giovane musicista Giovanbattista Cutolo, ha evidenziato come il ragazzino individuato come il responsabile avesse già dei precedenti per cui era stato affidato ai genitori e alla famiglia “che ha grandi problemi con la giustizia”.
“Serve – ha detto il sindaco – una riflessione molto attenta, partendo anche da esperienze fatte in altre parti d’Italia, perchè il contesto familiare in questi casi può essere tossico e dunque c’è la necessità di interventi più incisivi per evitare che si ripetano comportamenti che portano a eventi così tragici. Questa morte non può essere inutile. Solo attraverso la coesione e un impegno civico e morale complessivo potremo avere risultati forti e duraturi”.
Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ai microfoni di radio Kiss Kiss, in vista dei funerali di Giovabattista Cutolo, il giovane musicista ucciso le cui esequie sono state fissate per mercoledì 6 settembre. Manfredi ha sottolineato che “in città la parte sana è prevalente, ma si deve far sentire di più: dobbiamo essere più uniti, più coesi, ci vuole ancora un impegno maggiore perchè i fatti dimostrano che quando le comunità si muovono, come è accaduto alla Sanità, le risposte ci sono e la parte malata è confinata in un angolo”.
Il primo cittadino ha ribadito che la morte di Giovanbattista è stato “un evento terribile e un grande dolore non solo per l’evento in sé perché è stata persa la vita di un ragazzo impegnato e inserito nella parte positiva della nostra città, ma anche perché è stata persa una vita per un banale litigio, con una violenza gratuita e assolutamente immotivata. E’ stato un evento che ha colpito le coscienze di tanti, della città. E’ stato un fatto che ha ferito Napoli, tutti i napoletani e non solo loro”.
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