È stata una conversazione tra due mamme sincera e commovente. Sembrava di conoscersi da sempre.
Ho chiesto se potevo chiamarla Giorgia e lei ha risposto “certo, devi chiamarmi Giorgia”. Poi mi ha chiesto cosa poteva fare per me.
Non ho esitato un attimo: voglio incontrarti e tu devi aiutarmi a impedire che altre madri vivano tragedie come questa. Non possiamo permettere alla criminalità di vincere. Dobbiamo proteggere i nostri ragazzi, il futuro che vorremmo per il nostro Paese.
La premier ha chiamato direttamente il cellulare di Daniela Di Maggio, la madre di Giovanbattista Cutolo, il talentuoso musicista ucciso da un ragazzo di sedici anni in piazza Municipio a Napoli.
Daniela ha raccontato al quotidiano il Mattino il contenuto della comnversazione: “Il telefono si è illuminato e ho risposto, ci ho messo un po’ a capire che era davvero la Meloni. Mi ha chiamato dal suo telefono privato, la morte di Giogiò l’ha lasciata senza fiato”.
Lo stesso giorno ha ricevuto una chiamata anche dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Daniela aggiunge: “Sento con forza lo Stato accanto a me, voglio ringraziare di cuore anche il questore Maurizio Agricola e il capo della squadra mobile Alfredo Fabbrocini. Li devo a loro se oggi mi sento un po’ meno sola”.
Ancora non sa quando avverrà l’incontro con la presidente Meloni, ma è convinta che avverrà presto. Daniela ha un’idea chiara di quali temi affronterà durante il colloquio con il Presidente del Consiglio.
La punibilità è il primo punto: “Chi commette un delitto deve scontare una pena. È giusto che non accada nulla solo perché è minorenne? A 16 anni, e prima ancora, si può essere killer esperti. Chi ha ucciso mio figlio era un delinquente abituale. Voglio una legge più severa in nome di Giovanbattista”.
E fa un appello al presidente Sergio Mattarella: “Mio figlio merita una medaglia al valore civile. Lo Stato deve riconoscere il suo sacrificio. Ha perso la vita e dobbiamo considerarlo un eroe”.
Giovanbattista, o Giogiò come piaceva chiamarlo agli amici, era un talento nel mondo della musica. Era un ragazzo serio, ambizioso, disponibile e pronto a sacrificarsi per non dare fastidio a nessuno.
Era autonomo, ma sempre presente nella vita della famiglia. Daniela dice: “Era un piccolo gioiello. L’ho detto a Giorgia: il mio ragazzo era un diamante che è stato distrutto da una pietra. È difficile, ma troverò il coraggio di andare avanti. Lo devo a lui e a tutti i giovani come lui. Basta vite spezzate per mano di chi merita punizioni severe”.
Daniela ringrazia in modo particolare il sindaco Manfredi e il prefetto Palomba: “Hanno fatto tutto il possibile per farmi sentire solidarietà e vicinanza in un momento in cui mi sembrava di impazzire. Il lutto cittadino è un giusto riconoscimento alla memoria di Giovanbattista, ma non basta”.
Daniela chiede a tutti di partecipare al funerale in programma mercoledì alle 15 nella chiesa del Gesù Nuovo: “Devono esserci le forze dell’ordine, carabinieri, polizia, vigili urbani. Voglio che sia come un funerale di Stato. Sarebbe bello vedere un coinvolgimento generale.
Inoltre, vorrei che fossero definitivamente oscurati i video e i tik tok che inneggiano alla violenza e fanno riferimento all’omicidio di mio figlio. Per molto meno si bloccano e si cancellano i profili degli utenti. Come è possibile che quei delinquenti riescano a pubblicare ciò che vogliono indisturbati?”.
Daniela sta già pensando di creare una Fondazione per promuovere incontri e iniziative per la legalità: “Dobbiamo supportare le scuole. Dovremmo garantire metodologie, percorsi mirati e materiale per educare alla cittadinanza e alla convivenza civile. Solo iniziando una seria campagna di prevenzione possiamo contrastare la devianza minorile”.
A telefonare alla mamma di Giovanbattista è stato, riferisce la donna, anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Nella giornata di oggi è in programma l’autopsia sul corpo del musicista. Poi mercoledì alle 15 nella chiesa del Gesù Nuovo a Napoli si svolgeranno i funerali celebrati dall’arcivescovo, Domenico Battaglia. Per quel giorno il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha proclamato il lutto cittadino.
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