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La Cina intende emulare il cervello umano per ottenere l’IA più avanzata del pianeta

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Mentre Neuralink si appresta ad avviare i test sui dispositivi impiantabili sugli esseri umani, la Cina sta lanciando la sua sfida per il predominio nel settore dell’intelligenza artificiale, che diventerà vitale anche a livello tattico nei prossimi anni.

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La Cina avrebbe apparentemente assemblato un team di scienziati di alto livello che si ispirano al cervello umano per sviluppare un “cervello collettivo” che potenzierà i computer utilizzati nelle città e che attualmente raccolgono e analizzano terabyte di informazioni attraverso sensori, videocamere e altri dispositivi di sorveglianza.

Questo cervello sarà più efficiente rispetto ai sistemi di intelligenza artificiale tradizionali, consumo meno energia e, secondo gli sviluppatori, “migliorerà la governance”. Gao Wen, uno dei principali ricercatori di intelligenza artificiale, in uno studio intitolato “City Brain: Sfide e Soluzioni” afferma che questo sistema si basa sul “calcolo ispirato alla retina” e l’obiettivo del suo lavoro e del suo team è di far sì che la Cina si aggiudichi la corsa per ottenere l’intelligenza artificiale più avanzata del pianeta.

Secondo quanto riportato da Newsweek, la Cina sta facendo progressi significativi verso l’IA generale (qui spieghiamo cosa si intende per AGI), mettendosi in una posizione di vantaggio rispetto a sistemi come ChatGPT o Bard.

Entro il 2030, la Cina mira a diventare leader mondiale nell’IA, un obiettivo chiaro nel “Progetto Cina Brain” annunciato nel 2016.

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