Il Museo Cappella Sansevero partecipa alle Giornate Europee del Patrimonio 2023 con un’apertura prolungata prevista per sabato 23 settembre
Il gioiello barocco sarà aperto al pubblico dalle 9 fino alle ore 22 (ultimo ingresso alle ore 21:30).
Parte del ricavato derivante dalla vendita dei biglietti, nella misura di 1 euro per ogni biglietto emesso durante l’intera giornata, verrà destinato all’avvio del progetto di restauro del coro della Basilica di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone (Napoli), promosso dall’associazione senza scopo di lucro Friends of Naples.
Prenotazioni e acquisto biglietti su http://www.museosansevero.it
L’iniziativa si inserisce nell’ambito degli eventi 2023 delle Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days), la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa che quest’anno avrà come tema “Patrimonio InVita” riprendendo lo slogan europeo “Living Heritage”, scelto dal Consiglio d’Europa e condiviso dai Paesi aderenti alla manifestazione.
“Siamo lieti di aderire anche quest’anno alle Giornate Europee del Patrimonio che, attraverso il tema 2023 invitano a riflettere sul patrimonio culturale inteso come sinonimo di patrimonio vivo. – afferma Maria Alessandra Masucci, presidente e direttrice del Museo Cappella Sansevero – Abbiamo scelto di celebrare questa giornata ampliando i nostri orari di apertura e offrendo il nostro supporto all’Associazione Friends of Naples per riportare in vita un’opera del patrimonio artistico partenopeo. Con loro condividiamo l’amore per le tante meraviglie della nostra città e soprattutto l’impegno per restituirle al pubblico in tutta la loro bellezza”.
“Siamo felici di questa collaborazione e profondamente grati al Museo Cappella Sansevero che ha generosamente offerto il proprio supporto per sostenere con un’azione concreta il recupero di una delle tante preziose testimonianze del nostro patrimonio artistico – dichiara Alberto Sifola, presidente Friends of Naples – L’iniziativa consentirà l’avvio del restauro per riportare allo splendore originario il coro della Basilica di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone, un pregiato coro ligneo a doppio ordine di importantissimo valore storico documentario. Napoli ha un patrimonio unico al mondo. Conservarlo, custodirlo e consegnarlo alle generazioni future è un impegno che ci appassiona e che vogliamo condividere con chi in ogni parte del mondo ha Napoli nel cuore. L’iniziativa di oggi aggiunge un prezioso tassello all’elenco dei beni che Friends of Naples ha restaurato soprattutto grazie all’entusiasmo dei suoi donatori e mecenati oltre che alla collaborazione appassionata di laboratori di restauro e di artigiani tra i più apprezzati della città”.
SANTA MARIA DEGLI ANGELI A PIZZOFALCONE
Nella tribuna retrostante l’altare della chiesa di Santa Maria degli Angeli, si trova un coro ligneo a doppio ordine di importantissimo valore storico documentario. Tutto di legno pregiato si può far risalire all’edificazione della chiesa con elementi decorativi intagliati e incisi. Si alternano infatti dietro le sedute degli stalli, delle specchiature con cornici intagliate e nei lati colonne scanalate con una base intagliata a racemi e capitelli corinzi. Nella parte alta della seduta, due volute affiancano scene con personaggi e simboli araldici che sarebbe opportuno approfondire. Nei laterali invece si aprono divisori delle sedute con volute che terminano con cherubini e una cornice a nastro scolpita a elementi fitomorfi. La rarità di questi elementi di arredo antichi ci porta a pensare ad una bottega di scalpellini specializzata in sculture lignee che all’inizio del Seicento abbiano potuto lavorare attorno ad un progetto dell’architetto teatino Francesco Grimaldi per rendere unica e particolare questa tribuna. La basilica fu fondata dalla principessa Costanza Doria del Carretto che, nel 1587, donò l’area dove sarebbe poi sorta la chiesa all’Ordine dei Chierici Regolari Teatini. La posa della prima pietra si ebbe nell’anno 1600 ed i lavori si protrassero almeno fino al 1610. Il progetto architettonico fu affidato al padre teatino Francesco Grimaldi, che realizzò il grandioso invaso a croce latina. Fulcro visivo del luminoso interno è l’alta cupola in cui è raffigurata l’Incoronazione della Vergine nella Gloria del Paradiso, scena conclusiva del ciclo di affreschi dedicato alla Vita della Vergine che fu dipinto negli scomparti della volta a botte della navata centrale da Giovan Battista Beinaschi tra il 1668 e il 1675. Gli affreschi di Beinaschi che si trovano anche in controfacciata (il Sogno di S. Giuseppe e la Fuga in Egitto) e nella volta (l’Immacolata, la Natività della Vergine, l’Annunciazione) costituiscono una significativa testimonianza della decorazione monumentale barocca a Napoli. Notevoli anche i dipinti di Luca Giordano nella cappella del Monte dei Morti, le tele e gli affreschi di Giovanni Bernardino Azzolino nella cappella dedicata a S. Carlo Borromeo e i sepolcri di Tito Angelini nella cappella della famiglia Serra di Gerace.
Articolo pubblicato il giorno 16 Settembre 2023 - 13:20 / di Cronache della Campania