Non si è lasciato pregare piu’ di tanto Geolier (per l’anagrafe Emanuele Palumbo) il cantante piu’ noto del mondo giovanile napoletano ad intervenire sulla vicenda del giovane musicista ucciso in piazza Municipio a Napoli dopo la sollecitazione di Gianfranco Gallo.
L’attore on una lettera aperta su Facebook, aveva invitato Geolier a intervenire sull’episodio, partendo da suoi vecchi brani in cui accessori di marca venivano indicati come status symbol.
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Lettera che era stata strumentalizzata da qualcuno che aveva voluto creare uno scontro inesistente tra i due.
Di seguito riportiamo la lettera di Gianfranco Gallo e poi il pos di risposta su Instagram da parte di Geolier.
Lettera a Geolier mentre lui sfila sul Red Carpet di Venezia.
“Caro Emanuele, la musica che fai mi piace, anche se per te sono uno che chiameresti “‘o Zí”. Non so se vai al Cinema o a Teatro ma mi conoscerai perché avrai visto la serie Gomorra, io ero Avitabile, il suocero di Genny.
Ti ho scoperto qualche anno fa e ho capito subito che saresti diventato quello che sei oggi. Mi piace molto “Voglio sulo a te” , un po’ R&B, sai com’è…l’etá. Ti ho visto sul Red Carpet a Venezia, io ne ho fatti un paio con dei films in concorso, a me non mi divertono, mi annoiano , spero che a te invece piacciano, anche se dal volto che hai non si direbbe. Hai sentito cosa è successo a Napoli?
Un ragazzo che faceva musica come te, è stato sparato da un ragazzino che ruba orologi, quei Rolex di cui parli tu come fine ultimo di un traguardo. Io capisco il momento in cui hai scritto certe cose, ti ho capito quando le hai cantate, quella era la scalata, ora dall’alto puoi guardare meglio il mondo.
Io ti ho capito, ora però devi capire tu che devi cambiare senza indecisioni. Vedi, mi è capitato di vedere una foto dell’ assassino, si veste come te, si agghinda come te, sembravi tu. Nessuna colpa ti do per il passato, ma ora sei un artista al top e devi far capire chiaramente che chi ti vuole imitare deve fare musica come Giovan Battista e non aspirare ad avere un Rolex facendo rapine come il suo assassino”.
Forza Emanuele, Gianfranco Gallo.
Non è possibile morire a 24 anni, nella stagione più bella dell’anno, per un parcheggio. A 16 anni nessuno dovrebbe avere una pistola. Nei quartieri i ragazzi devono cambiare mentalità e scappare da tutto questo male.
Voglio dirgli che uscire soltanto per divertirsi con gli amici non è da deboli, che andare a scuola non è da scemi, che portare dei fiori a una tipa che gli piace non è una vergogna.É il momento che tutti facciamo il nostro perché i ragazzi cambino, a partire già da cose che possono sembrare piccole e lontane da quello che è successo due giorni fa, ma non è così. Fa tutto parte della stessa mentalità. Ciao, Giambattista, non è giusto.
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