Una zona contesa tra due Comuni, Sant’Egidio del Monte Albino e Pagani, nel Salernitano. Una decisione del Consiglio di Stato che assegna questo fazzoletto di terra a Pagani e i 1.300 cittadini che vi abitano che protestano perchè “da sempre”, dicono, sono e si sentono cittadini di Sant’Egidio. La querelle, che ormai si trascina da anni, domenica prossima sarà l’oggetto di un sit-in organizzato dal Comitato ‘Restiamo a Sant’Egidio’ durante il quale gli abitanti della ‘zona contesa’ ribadiranno che venga rispettata la loro storia.
Il passaggio da un Comune all’altro, decisione del Consiglio di Stato che il prefetto è impegnato a far rispettare, avrà tutta una serie di conseguenze per i cittadini, anche sul piano burocratico e amministrativo, ma il problema – ha scritto su Fb il sindaco di Sant’Egidio, Antonio La Mura – ha soprattutto “a che fare con la storia, le radici, l’identità e la cultura di un popolo. Nei 900 mila metri quadri della zona contestata vivono circa 1300 persone che si sentono di Sant’Egidio e che a Sant’Egidio sono nate, sono cresciute, hanno frequentato la scuola, hanno costruito le loro relazioni, hanno scelto di vivere, votano, si sono sposate e hanno messo su famiglia.
Sono cittadine e cittadini di Sant’Egidio del Monte Albino”. Ed è per questo, spiega, che “la questione non può essere risolta con dei semplici, seppur legittimi, passaggi amministrativi”. Il sindaco ha annunciato che aderirà alla manifestazione di domenica, intitolata “La storia non si cancella. Io sono di Sant’Egidio”, perchè i sentimenti “di preoccupazione e di amarezza” dei cittadini della zona contestata sono condivisi da tutta l’amministrazione. “Proveremo tutte le strade possibili – assicura – perché la loro storia, che è anche la nostra storia, non venga cancellata”.
Articolo pubblicato il giorno 30 Settembre 2023 - 08:24