Lo sciame sismico ai Campi Flegrei preoccupa i cittadini e la Regione Campania ha deciso di mettere a punto un’esercitazione per verificare la funzionalità dei piani di evacuazione.
Ad annunciarlo è stato il governatore, Vincenzo De Luca: “ovviamente – spiega – non potremo evacuare tutti gli abitanti delle zone interessate, ma potremo fare un’evacuazione limitata a poche centinaia di persone per verificare” se il piano di emergenza funziona.
Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci – il quale spera che la sua legge ad hoc (“per la quale servono decine e decine di milioni”) possa essere varata “in un paio di settimane” – torna a parlare della necessità di dotarsi di un piano di evacuazione che tenga conto “del reticolo stradale di un’area di mezzo milione di abitanti, fortemente antropizzata”.
“Questi interventi andavano fatti 30, 40 anni fa ma è inutile piangere sul latte versato, dobbiamo metterci subito all’opera”, ha aggiunto. Anche Legambiente osserva che siamo ancora allo stato di “io speriamo che me ne scappo”, quando invece “servirebbero piani di evacuazione dettagliati, procedendo in primo luogo a rendere agevolmente percorribili le vie di fuga, stradale, ferroviaria e marittima”.
Intanto in tanti sono andati a rivedere due video postati nel 2011 su Youtube dall’Ingv. Il primo video ha mostrato in soli 10 minuti la devastazione che si verificherebbe in caso di eruzione ai Campi Flegrei.
Questo scenario catastrofico, sebbene spaventoso, non è del tutto impossibile, come sottolineato dall’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), l’ente italiano responsabile del monitoraggio sismico e vulcanico.
L’Ingv ha ipotizzato uno sviluppo critico simile all’eruzione del Monte Nuovo nel 1538, che è stata la più recente e la meno violenta delle oltre 70 eruzioni esplosive avvenute nei Campi Flegrei. La simulazione è stata realizzata nel 2011 e caricata su YouTube. In questa simulazione, lo scenario di riferimento era l’eruzione di Agnano Monte Spina, avvenuta circa 4100 anni fa, il che differisce dalle ipotesi precedenti dei vulcanologi.
Il primo video mostra l’evoluzione della temperatura del gas (rappresentata in rosso) e le zone colpite durante un’eruzione. Il secondo video fornisce una prospettiva dall’oceano.
Non si può affermare con certezza quali aree dei Campi Flegrei potrebbero essere coinvolte in caso di eruzione, poiché al momento non vi è magma che emerge in superficie, e quindi non c’è alcun motivo di allarme. Tuttavia, il video mostra le aree che potrebbero essere colpite, tra cui Bagnoli e Fuorigrotta. Napoli sembra essere protetta dalla minaccia grazie al Parco Virgiliano.
“Stiamo lavorando – osserva Musumeci – per capire il tasso di vulnerabilità del costruito ed anche a una seria campagna di comunicazione e informazione, perché la popolazione deve avere la consapevolezza di vivere su un territorio a rischio ed essere pronta, se necessario, ad adottare le necessarie iniziative”.
Sul versante dell’andamento del fenomeno bradisismico, De Luca è tranquillizzante: “non siamo di fronte a situazioni di particolare allarme perché il controllo avviene praticamente 24 ore su 24”, dice.
Un monitoraggio, osserva Francesca Bianco, direttrice del Dipartimento vulcani dell’Ingv, che “non ha evidenziato importanti variazioni nella dinamica vulcanica”. Per quanto riguarda il bradisismo, poi, “stiamo osservando un suo incremento, ma non ai livelli di quello degli anni ’80. L’evoluzione non la conosciamo: si tratta per lo più di fenomeni legati ai terremoti e, come è ben noto, i terremoti non si possono prevedere” “.
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