“BLU” è la nuova canzone di ORTEL, talentuoso e giovane autore-interprete napoletano, già osannato dalle classifiche e dalle playlist di Spotify [targa per 1 milione di ascolti totali; “Quel bellissimo difetto” 140mila streams; “Nostalgia” targa 500.000 streams; “È colpa mia” oltre 100.000 streams], che per tanti teenager è ormai il jukebox/bussola preferito. Un singolo inedito che quasi “chiude” il 2023 del cantautore partenopeo e che rappresenta a tutti gli effetti “una canzone per imparare la solitudine”.
Così lo racconta l’artista 22enne.
“La prima frase è: “Io e te che guardiamo un film da lontano, e non ci importa quale” perché è stata proprio questa immagine a scatenare l’inizio della canzone. Era sacrosanto che diventasse l’incipit del nuovo singolo.
Io e la mia attuale fidanzata, più di un anno fa, (quando ancora non stavamo insieme), ci ritrovammo ognuno a casa propria e decidemmo di vedere un film a distanza. Contemporaneamente. E la verità è che a me non importava affatto di quale film avessimo scelto di vedere. Qualsiasi film mi sarebbe andato bene purché lo vedessi con lei. A fine visione eravamo stanchi morti: “Tanto lo sai che ci addormentiamo sul finale”, voilà. Semplice come un sorriso”.
“BLU” è la canzone che indica un vero e proprio momento di pausa, inteso tanto come intervallo tra due persone quanto come sospensione da tutto quel che è quotidiano. Non a caso la scelta del titolo e quella del layout grafico è una proiezione che invita alla sosta. Il blu è un colore che ispira calma e fiducia creando un senso di tranquillità in colui/colei/coloro che guardano. Blu del mare blu del cielo. Serenità d’animo. “Proprio come l’andamento della mia canzone: spensierato e soft”.
Zero risse, zero ricchezza, zero violenza, zero machismo, zero arroganza in questa canzone soave ma non innocua, delicata ma non mielosa, fragile ma non arrendevole. “BLU”, precisa Ortel, “racconta quel momento di assenza tra me e questa ragazza che un giorno aveva deciso di restare distante.
In quel momento nasce una mia presa di coscienza: e così “Una favola che non esiste più”. Ho avuto la sorte di poter lavorare a questo brano con C4lesse (Alessio Ammiratore), mio carissimo amico ed eccellente produttore/ingegnere del suono che mi ha supportato fino a creare un vestito su misura per il brano. Non troppo casual e nemmeno troppo elegante. Il giusto equilibrio estetico e percettivo. Insieme abbiamo scelto di dare al singolo un mood fresco, ironico, senza insistere sulla qualità malinconica della storia. Tanti capiranno questo flash perché è qualcosa che accade ogni giorno. L’interruzione di una relazione, la solitudine inattesa e da imparare”.
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