Ieri, personale della Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti del detenuto Salvatore Fido, ritenuto gravemente indiziato di atti persecutori aggravati dal metodo mafioso ai danni della moglie.
Le indagini sono state avviate l’8 settembre 2021, quando la donna ha denunciato una serie di persecuzioni consumate dal consorte nonostante questi fosse detenuto. Nel corso delle investigazioni è emerso che Salvatore Fido, sfruttando la sua posizione di affiliato al clan Mazzarella, si è avvalso della capacità d’intimidazione di quel sodalizio per realizzare numerose vessazioni contro la consorte.
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I suoi intenti criminali sono stati realizzati grazie ad alcuni soggetti che hanno garantito il monitoraggio costante della vittima, costretta ad abbandonare la sua abitazione presso il quartiere San Giovanni a Teduccio, controllato dal clan Mazzarella, per trasferirsi in diverse località segrete, reperite grazie all’assistenza offerta dall’Associazione Libera di Don Luigi Ciotti.
La donna costretta a fuggire da Napoli
Nel corso delle indagini è stato rilevato l’effettivo pericolo per la vittima e sono state assicurate misure di vigilanza nei luoghi frequentati dalla stessa e dai suoi parenti più prossimi, con cui Fido ha cercato di mettersi in contatto per arrivare alla moglie.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli aveva già inoltrato richiesta di applicazione di misura cautelare in carcere per Salvatore Fido ed altri soggetti. L’istanza era stata rigettata.
In seguito ad appello proposto dalla Procura, il Tribunale del Riesame ha emesso l’ordinanza cautelare.
Articolo pubblicato il giorno 15 Settembre 2023 - 19:16