“Lo scorso 1 settembre, veniva ritrovato nelle acque di Capri, il corpo senza vita di Luca Canfora, apprezzato costumista napoletano, che era sull’isola perché impegnato nelle riprese del nuovo film di Paolo Sorrentino, regista con cui Canfora ha spesso lavorato. Il Direttivo di Antinoo Arcigay NAPOLI, scosso dalla tragedia e dalle circostanze ancora inspiegabilmente misteriose della morte, onde scongiurare il timore di un ennesimo omicidio di matrice omofobica, chiede alle autorità di scandagliare con la consueta attenzione e competenza ogni pista e ogni sospetto”.
E’ quanto si legge in una nota di Arcigay NAPOLI. Gli attivisti chiedono di “incrociare e vagliare tutte le eventuali più recondite informazioni e supposizioni, senza tralasciare alcuna possibile congettura o presentimento, nel pieno rispetto della verità, della legalità e della giustizia”.
“Sulla drammatica e misteriosa fine del costumista che, stando a quanto ripotato dalla stampa, sarebbe morto cadendo dal costone di roccia che corre lungo gli scoscesi sentieri di via Krupp, è attualmente in corso un’inchiesta condotta dalla procura di NAPOLI- si spiega-Anche alla luce dello stupore che risulterebbe essere stato espresso, dopo il funerale, da chi ha potuto vedere le condizioni della salma di Canfora in camera ardente “a bara aperta”, condizioni che sembrerebbero piuttosto inverosimili per una caduta tra scogli e rocce come riportato inizialmente dalla stampa, Il direttivo di Antinoo Arcigay NAPOLI, chiede di andare fino in fondo”.
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