“Nostro fratello è stato in vita una persona generosa: aveva sempre una parola di conforto e un consiglio per tutti. Posso dire che anche in punto di morte si è dimostrato un generoso e, pur nel dolore inconsolabile che in questo momento ci accompagna, siamo consapevoli che grazie a lui sette famiglie hanno potuto gioire”.
A parlare è Iole Costabile, 43 anni di Torre del Greco, sorella di Pasquale Costabile, di due anni più grande, morto due giorni fa. Dal suo corpo sono stati prelevati ed impiantati ad altre persone le cornee, i reni, il cuore e il fegato: “Fegato – spiega la donna – che i medici ci hanno spiegato essere talmente grande che hanno potuto ricavarne due”.
Oggi nella chiesa della Madonna del Carmine a Torre del Greco si sono tenuti i funerali di Pasquale, il più grande di quattro fratelli (oltre a Iole ci sono un altro ragazzo di 41 anni e la minore di 30): in chiesa ad ascoltare l’omelia di don Mario Pasqua, amico di famiglia, tante persone.
Costabile era infatti molto conosciuto, non solo perché da anni gestiva con la sorella più piccola una tabaccheria in via Nazionale, nel quartiere Sant’Antonio, ma perché era estremamente facile con lui instaurare rapporti umani, anche profondi.
Pasquale Costabile ha accusato un malore lo scorso 24 giugno, un lunedì, quando era a casa: la compagna ha immediatamente allertato i genitori che a loro volta hanno chiesto l’intervento del 118.
Per la gravità delle condizioni, è stato trasferito all’Ospedale del mare, a Napoli, dove il giorno seguente è stato sottoposto ad un lungo intervento chirurgico per ridurre la massa sanguigna che aveva inondato il cervello. Mercoledì una seconda operazione di quattro ore per impiantare un drenaggio.
Quindi un ultimo intervento per asportare l’osso cranico a causa di una decompressione della scatola cranica: “Noi eravamo costantemente presenti per chiedere informazioni. Consentivano ogni giorno ad uno dei familiari di poterlo vedere in rianimazione: respirava grazie ai macchinari”.
Lunedì 31 luglio il verdetto: “I medici ci hanno chiamato dicendoci che per loro era sopraggiunta la morte cerebrale e che avrebbero avviato le procedure per accertare la cosa. Sarebbero servite sei ore.
Visto che nella sua carta d’identità non era riportato nulla, ci hanno inoltre chiesto se in vita avesse mai espresso il desiderio di donare gli organi. Una cosa della quale aveva esplicitamente parlato sia con l’ex moglie sia con l’attuale compagna. Per questo abbiamo dato il nostro assenso”.
Un espianto importante, visto che dal corpo di Pasquale sono stati prelevati cornee, reni, cuore e fegato: “Ai dottori – conclude Iole Costabile – abbiamo chiesto se gli organi sarebbero rimasti solo in Campania e, pur nel rispetto dei rigidi protocolli, ci hanno detto che sarebbero andati in tutta Italia. Ora sappiamo che una parte di Pasquale continua a vivere nel corpo di altri”.
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