Si appella al Governo la famiglia di una delle due cuginette di 12 e 11 anni che hanno denunciato lo stupro in branco al Parco Verde di Caivano.
L’avvocato Angelo Pisani sta predisponendo in queste ore il testo di una lettera che verrà inviata via pec alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per chiedere di riunire la famiglia separata dal Tribunale per i minorenni di Napoli, trovare loro una sistemazione alternativa lontano dal rione popolare nato per i terremotati irpini del 1980 e affrontare in consiglio dei ministri il tema “dell’emergenza minori”.
“È inutile parlare sempre di camorra o mafia, il problema più grande in queste zone, oltre all’ignoranza e il degrado, sono la pedofilia, la prostituzione anche minorile, i bambini utilizzati come merce e questa madre ora chiede di poter scappare”, afferma il legale.
“Lo Stato e le istituzioni – prosegue Pisani – hanno il dovere di intervenire mettendo a disposizione altri alloggi, in una città più normale e sicura, per una famiglia che ha subìto un crimine inspiegabile e a volte irreparabile”.
Per farlo serve un luogo dove la bambina abusata, i suoi genitori, i fratelli “possano ritrovare un minimo di pace e stare assieme affinché, oltre che vittime, queste persone non debbano anche subire la beffa di essere allontanate e continuare a vivere all’inferno”.
“Così come lo Stato aiuta e assiste i pentiti di mafia, i criminali utili per la causa – chiude il legale – più che mai le vittime devono essere aiutate”.
Martedì alle 18 nel frattempo è stata convocata una manifestazione indetta dai comitati cittadini al Parco Verde per mostrare sostegno e solidarietà alle vittime della violenza sessuale – forse avvenuta in più di una occasione su cui indaga la Procura per i minorenni di Napoli e quella ordinaria di Napoli Nord – fra giugno e luglio all’interno del Delphinia Sporting Club, un centro sportivo abbandonato nel quartiere popolare riempito solo di detriti, materassi, scritte e svastiche sui muri e già teatro di episodi di violenza e morti da overdose.
L’appuntamento è alle ore 18 presso la parrocchia di San Paolo Apostolo, guidata da don Maurizio Patriciello che ha bollato la vicenda come “scempio da addebitare agli adulti” e detto di temere “una sorta di guerra civile” fra le famiglie coinvolte. Da lì ci si muoverà a piedi proprio fino al centro sportivo Delphinia.
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