“Spalletti non pagherà spontaneamente la clausola”. Così il consulente legale del Napoli, Mattia Grassani, dopo l’annuncio della Figc di Luciano Spalletti nel ruolo di nuovo ct dell’Italia.Il tecnico toscano, dopo l’addio al Napoli, aveva firmato una clausola che prevedeva un pagamento, a partire da 3 milioni di euro e a scalare nei mesi successivi, al club partenopeo qualora il mister avesse deciso di tornare a sedersi su una qualunque panchina entro il 30 giugno 2024.
Dunque la posizione di Luciano Spalletti dovesse rimanere questa, il Napoli intraprenderebbe una battaglia legare contro il suo ex tecnico.Al momento non ci sono reazioni ufficiali da parte della società o del presidente De Laurentiis, ma – secondo quanto si apprende – il contenzioso tra il Calcio Napoli e Spalletti diventa ora ufficiale e ed è destinato quasi certamente a finire nelle aule di un Tribunale Civile.
Il contratto che è stato sottoscritto tra le parti alla fine dello scorso campionato presenta aspetti sui quali vi sono interpretazioni diverse.De Laurentiis – che ha fatto sapere come la pensa con il comunicato diffuso nei giorni scorsi – ritiene che Spalletti, il cui contratto sarebbe scaduto al termine della stagione che sta per cominciare, a seguito degli accordi intercorsi tra le parti, potesse prendersi un anno sabatico senza allenare alcuna squadra, né di club né Nazionali e rivendica il rimborso di circa 2,5 milioni di euro.
Il tecnico ritiene invece che il limite riguardasse soltanto panchine di squadre partecipanti a campionati.La questione è allo studio da parte di avvocati di entrambe le parti.
Una conciliazione è da escludere, anche perché il presidente del Napoli non ha fatto un passo indietro neppure a seguito dell’intervento del presidente della Figc, Gabriele Gravina che ha cercato di convincere De Laurentiis a liberare Spalletti.Il contratto resta segreto e le parti non hanno fornito fino a questo momento dettagli utili a comprendere come realmente siano stati formulati gli accordi.
A quanto pare le carte sottoscritte conterrebbero un patto di non concorrenza che il calcio Napoli sostiene riguardi sia club che le Federazioni, mentre il nuovo Commissario Tecnico della Nazionale intende limitato solo ai primi.L’interpretazione sembra destinata ad essere affidata a un giudice che dovrà decidere chi ha ragione e chi ha torto.
Ma i tempi non saranno brevi.
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