Ha confessato di avere un problema di uso di droghe e di essere convinto del tradimento di Anna. Ma non ha spiegato fino in fondo cosa è accaduto e perché.
Forse lo farà stamane Salvatore Ferraiuolo, pescivendolo assassino di Piano di Sorrento che due giorni fa ha ucciso la sua ex compagna Anna Scala. Lo farà alla presenza del suo avvocato Gabriele Cimmino davanti al gip nel carcere di Poggioreale dove è detenuto. E’ accusato di omicidio premeditato.
Intanto mentre ci si interroga sul perché non è stato fermato prima che la sua mano assassina uccidesse con 5 fendenti la malcapitata Anna Scala oggi pomeriggio a Vico Equense alle 16 si celebreranno i funerali dell’ennesima vittima di femminicidio. Il sindaco di Vico Equense, Giuseppe Guida ha proclamato il lutto cittadino.
Dall’inizio dell’anno, nei primi sette mesi e mezzo del 2023, sono state uccise 75 donne. Ma è un numero che in tutti i report ufficiali pubblicati in questi giorni ancora non compare. Perché c’è un femminicidio ogni tre giorni e tanto basta a rendere subito obsoleto qualsiasi monitoraggio, anche il più aggiornato come quello settimanale del ministero dell’Interno.
E così dal governo arriva l’appello alle forze politiche affinché agevolino l’iter parlamentare della stretta contro la violenza sulle donne, approvata dal Consiglio dei ministri a giugno scorso con un disegno di legge che mira ad “agire tempestivamente ed efficacemente” e che a settembre arriverà in commissione giustizia alla Camera.
“Siamo certi che ci sarà l’impegnò di tutti, senza distinzioni di parte, affinché diventi presto legge dello Stato“, ha detto la ministra della Famiglia Eugenia Roccella. Sessanta donne su 75, dicono le statistiche, sono state uccise in ambito familiare/affettivo, 37 dal partner o dall’ex. Anna Scala, 56 anni, è l’ultima vittima per ordine di tempo e che ancora non compare negli elenchi online che si riducono a numero.
Sono diverse, tante e troppe le storie di femminicidi avvenuti nonostante le denunce. Stando agli ultimi dati pubblicati dal Viminale, le denunce per stalking, rispetto ai primi sette mesi del 2022, sono diminuite. Da 11.160 si è passati a 8607. Un calo che, però, apre a molti interrogativi e che non riflette un Paese senza violenze.
ù Un “ciclo di violenza” che il governo vuole, quindi, interrompere con la prevenzione, con un disegno di legge che “è in campo ed è già stato assegnato alla commissione giustizia della Camera”.
Verranno, quindi, rafforzate “le misure di prevenzione, l’uso più stringente dell’ammonimento, il potenziamento del braccialetto elettronico, l’arresto in flagranza differita, la previsione di tempi rapidi e certi per la valutazione del rischio da parte dei magistrati e per l’applicazione delle misure dopo le tante condanne che l’Italia ha ricevuto per ritardi drammatici che sono costati la vita a tante donne”, spiega ancora la ministra Roccella. “Agire sulla prevenzione, con tempestività, può significare davvero salvare delle vite”, conclude.
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