Dopo le minacce avvenute durante i cortei e quelle su internet, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata oggetto di minacce di morte provenienti da alcuni profili social, proprio alla vigilia della sua visita a Caivano per mostrare solidarietà alle giovani vittime di uno stupro di gruppo. Questa visita è una risposta all’invito di Don Patriciello.
Secondo quanto affermano gli stessi haters, alla base delle minacce ci sarebbe la decisione del governo di sospendere l’erogazione del reddito di cittadinanza a alcune migliaia di persone considerate abili al lavoro.
Dopo che il sussidio è stato ufficialmente revocato, si sono verificate manifestazioni di protesta principalmente nell’area di Napoli. Durante queste manifestazioni, si sono uditi cori violenti e minacce di morte rivolte anche al premier.
Questa mattina, in risposta all’annuncio della visita a Caivano, sono riemerse minacce, questa volta virtuali, ancora giustificate dallo stop al reddito. “Io ti consiglierei di stare a casa”, ha scritto una ragazza campana, aggiungendo “sei sicura di tornare?”.
Un’altra donna, in modo più esplicito, ha scritto nei commenti rivolgendosi direttamente alla presidente: “Speriamo che tu rimanga morta a Caivano”. Un laboratorio artigianale, sempre nei commenti, ha espresso la speranza che almeno Meloni lasci Caivano “con qualche ammaccatura”.
Il sindaco di Napoli e della Città Metropolitana, Gaetano Manfredi, ha dichiarato oggi che domani sarà a Caivano per la visita del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Durante la visita, il sindaco chiederà alla Meloni un impegno costante e il sostegno alle numerose iniziative che vengono realizzate non solo a Napoli, ma anche nell’area metropolitana.
Saranno richiesti finanziamenti per i servizi, per le infrastrutture di trasporto, per le scuole e per le attività dei comuni. Manfredi ha sottolineato che il Comune di Caivano è un esempio di un comune che ha avuto grandi difficoltà amministrative e che ha bisogno di personale.
A Napoli è stato fatto un grande investimento sugli assistenti sociali e sulle maestre delle scuole ma ci sono ancora bisogni da soddisfare. Alcuni comuni non hanno fatto tutto questo e quindi c’è bisogno di grande concretezza, normalità e impegno da parte di tutti, ma occorre essere molto operativi e continuativi nelle azioni che si intraprendono.
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