<em>“Nel nostro Paese il calo anagrafico e la perdita dei mestieri tradizionali che i giovani non vogliono più intraprendere, costringerà a rivedere completamente le politiche sull’immigrazione e sulla formazione”.
Così in una nota Alessandro Limatola, segretario generale della Claai, associazione dell’artigianato e della piccola e media impresa della Campania in merito all’allarme lanciato nel rapporto di Confartigianato sulla difficoltà di assunzioni, da cui emerge che per le imprese italiane è sempre più difficile trovare manodopera.
“Il mancato reperimento della manodopera oramai è strutturale, non più contingente – afferma Limatola – la sostanziale abolizione del reddito di cittadinanza da sola non basta a colmare il buco sia delle occupazioni stagionali che di quelle stabili dei mestieri tradizionali.
Vanno riviste le politiche dell’immigrazione avviando al lavoro una fetta dei migranti che arrivano nel nostro Paese, specie in quelle aree in cui c’è maggiore esigenza di manovalanza.
Questo – insiste il segretario generale della Claai – servirà ad aiutare la produzione e a regolarizzare il lavoro extracomunitario (spesso a nero), contribuirà a migliorare i conti dell’Ente previdenziale oltre che ad assicurare condizioni di lavoro dignitoso a tutti e ad attuare programmi di formazione che tendano maggiormente a qualificare e a specializzare la manodopera tenendo presente le richieste del mercato”.
“L’epoca dei respingimenti “tout court” deve finire – conclude – bisogna allargare le maglie in maniera controllata, in modo da svolgere una duplice funzione: di accoglienza e di miglioramento dell’efficienza e dello sviluppo nel nostro Paese e in Europa”.
Articolo pubblicato il giorno 20 Agosto 2023 - 10:51