Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Perugia Calcio contro la sentenza del Tar del Lazio nel procedimento riguardante l’ammissione del Lecco in serie B. Il Perugia resta quindi di fatto in serie C, mentre il Lecco è in B. In particolare la società biancorossa contestava la concessione, a suo avviso illegittima, della licenza a prendere parte al campionato di B da parte del Lecco non avendo questo dimostrato entro i termini previsti la disponibilità di uno stadio idoneo alla disputa delle partite di Serie B.
È confermata la partecipazione della società Calcio Lecco 1912 alla Serie B di Calcio. L’ha sancito in maniera definitiva il Consiglio di Stato con una sentenza con la quale ha respinto l’appello dell’Ac Perugia Calcio che mirava a contestare la sentenza del Tar del Lazio che a inizio agosto stabilì che il fatto che i playoff per l’ammissione alla Serie B 2023-2024 siano stati completati il 18 giugno – due giorni prima della data stabilita, il 20/6, per l’indicazione della disponibilità di uno stadio adeguato per ospitare le gare del campionato cadetto – avrebbe necessitato di un nuovo tempestivo intervento regolativo della Figc, che però è mancato.
I giudici di Palazzo Spada hanno ritenuto che “le conclusioni cui è giunto il primo Giudice resistono saldamente alle critiche che si leggono nell’atto di appello”. In punto di fatto, per il Consiglio di Stato “la società Calcio Lecco 1912 s.r.l., vincitrice delle partite di play off, solo in data 18.6.2023 ha conseguito il titolo sportivo che la ha resa eligibile per la partecipazione al campionato di serie B”; e “si è trovata nella impossibilità giuridica, indipendente dalla sua volontà, di rispettare il termine del 15.6.2023 quanto al deposito della documentazione relativa ai requisiti infrastrutturali, non potendo accedere al portale FIGC, campionato di serie B entro il 15.6.2023, avendo conseguito solo in data successiva al 15.6.2023, il necessario titolo sportivo”.
Il mancato coordinamento tra le date del calendario delle partite di play off e le date previste dal manuale delle licenze “avendo prodotto l’effetto di lasciare in vita un termine di impossibile osservanza (quello del 15.6.2023), non può andare in danno della società calcistica, e, pertanto, correttamente, la FIGC ha consentito a una proroga del termine negli stretti limiti volti a rimediare al difetto di coordinamento suddetto e a garantire la par condicio delle società calcistiche legittimate a partecipare al campionato di serie B”.
Alla fine, secondo i giudici, la sentenza del Tar “non ha fatto altro che utilizzare il criterio della ragionevolezza partendo da un dato di fatto, vale a dire lo spostamento delle date degli incontri dei play off di Lega Pro”. Ecco perché il Consiglio di Stato, definitivamente pronunciando sull’appello proposto da Ac Perugia Calcio, lo ha respinto, per l’effetto confermando la decisione del Tar del Lazio.
Articolo pubblicato il giorno 30 Agosto 2023 - 12:50