La Benzina ‘fai-da-te’ resta, in media, oltre i due euro al litro in autostrada. Il diesel le sta subito dietro.
Sugli incrementi dei prezzi dei carburanti da più fronti arrivano quotidianamente inviti al governo per ripristinare lo sconto sulle tasse (accise più Iva) che aveva inserito Mario Draghi.
Anche perché – secondo i calcoli delle associazioni di consumatori che vedono una stangata da 350 euro in più a famiglia con questi livelli – agli effetti diretti bisogna aggiungere quelli indiretti legati all’aumento dei costi di beni e servizi, dal momento che oltre l’80% delle merci viaggia su gomma nel nostro Paese.
In base ai dati forniti dal ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit), la Benzina in self service in autostrada costa in media 2,018 euro al litro; il diesel, sempre in modalità self service, costa 1,932 euro al litro.
Il Gpl servito 0,843 euro. Il metano servito 1,528 euro. Fuori dalle autostrade, quindi sulla rete nazionale dei distributori il prezzo della Benzina in self arriva a 1,946 euro al litro, quello del gasolio a 1,845 euro al litro.
Secondo Federconsumatori le ricadute dei prezzi, “a livelli elevatissimi e irragionevoli”, arrivano a sfiorare i 350 euro all’anno a famiglia calcolando effetti diretti e indiretti degli aumenti.
Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori “ad oggi sul prezzo della Benzina gravano 18 centesimi in più rispetto al dovuto. Il prezzo del gasolio si attesta a 20 centesimi in più di quanto dovrebbe”.
Questo significa “per una famiglia un aggravio sui pieni di carburante di +216 euro” (con una media di due pieni di Benzina al mese). Poi, a questi, “si aggiungono +178,80 euro di ricadute annue in termini indiretti, dovute all’aumento dei prezzi di beni e servizi, per un totale di 349,80 euro”.
L’Unione nazionale consumatori offre una sua elaborazione dei prezzi secondo cui ad agosto i rincari sono stati del +2,5% per un litro di Benzina, e del +5,7% per il diesel. Tradotto, la Benzina è rincarata “di quasi 5 centesimi a litro, pari a 2,41 euro per un pieno, mentre il gasolio costa quasi 10 centesimi in più al litro, pari a 4,96 euro a rifornimento”.
Il prezzo assoluto maggiore, dopo le autostrade, è a “Bolzano a 1,984 euro, seguita dalla Basilicata a 1,971 euro, e dalla Puglia a 1,969 euro”. Anche per il gasolio, in valore assoluto, è “sempre Bolzano la più cara a 1,890 euro al litro, seguita dalla Calabria a 1,874 euro, e da Valle d’Aosta e Liguria a 1,872 euro”.
“Un andamento che non appare giustificato dalle quotazioni del petrolio – dice il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – siamo in presenza di un’evidente speculazione lungo tutta la filiera dei carburanti.
Grazie agli extraprofitti ricavati il governo deve abbassare le accise perché il rischio concreto è quello di un effetto domino con rincari a cascata sui beni alimentari, con conseguenze pesantissime sulle famiglie e sui consumi degli italiani”.
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