<em> ”Rimaniamo estremamente cauti in ordine alla dinamica dell’incidente. Ho già rappresentato che ci sono diversi punti che, di certo, l’indagine in corso contribuirà a chiarire.
E’ doveroso attendere rispettosamente l’esito dell’esame autoptico, delle perizie tecnico-cinematiche del sinistro. In questa logica si contestano e stigmatizzano le dichiarazioni riportate su alcuni quotidiani e attribuite al comandante del Tortuga, che oltre ad essere inopportune, vista l’indagine in corso, costituiscono un inaccettabile tentativo di indirizzare le indagini”.
Lo ha spiegato alle agenzie di stampa l’avvocato Liberato Mazzola, legale difensore dello skipper 30enne, Elio Persico di Massa Lubrense, che guidava il motoscafo coinvolto nell’ incidente con un veliero nelle acque di Furore, in Costiera Amalfitana, in cui è morta Adrienne Vaughan, la turista americana e figura di spicco della Bloomsbury, casa editrice dei romanzi di ‘Harry Potter’.
Al momento lo skipper è indagato per omicidio colposo e naufragio. ”Il mio assistito – aggiunge l’avvocato – prova ovviamente grande sgomento per questa tragedia, anche in quanto riveste il ruolo di skipper professionista da oltre un decennio.
Nel contempo, ha risposto prontamente alle domande che il pm gli ha posto nell’immediatezza dei fatti al fine di contribuire alla ricostruzione dei fatti”.
La turista americana sbalzata in mare perché prendeva sole a prua
Quando il gozzo ed il veliero sono entrati in collisione nello specchio d’acqua antistante il fiordo di Furore, Adrienne Vaughan stava prendendo il sole a prua. L’impatto è stato violentissimo, al punto da sbalzare in mare l’editrice statunitense e sua figlia di 12 anni.
Una sequenza ricostruita dalla Procura di Salerno che, per la morte della 45enne americana, ha indagato lo skipper che era alla guida del motoscafo su cui viaggiava Vaughan insieme al marito Mike e ai suoi due figli di 12 ed 8 anni. Le ipotesi di reato formulate nei suoi confronti sono di omicidio colposo e naufragio colposo.
Il 30enne è stato interrogato già la notte successiva all’incidente e, come spiegato in conferenza stampa dal procuratore della Repubblica, Giuseppe Borrelli, “ha reso delle dichiarazioni che sono oggetto di verifica”.
La Procura, con il supporto della Capitaneria di Porto, ha ascoltato anche il marito della vittima, rimasto ferito in modo non grave, i 70 passeggeri del veliero ed il comandante. Per avere un quadro chiaro sulla tragedia, però, bisognerà attendere i prossimi accertamenti.
Gli investigatori, pur ritenendo di essere riusciti a ricostruire le traiettorie seguite dalle due imbarcazioni, intendono esaminare gli apparati tecnici delle due navi “per ricostruire con certezza rotta e velocità”.
La motonave Tortuga, infatti, è dotata di un apparato Ice che consente di tracciare rotta e velocità. Ora bisognerà verificare se questo apparato fosse presente anche sul motoscafo. Nelle prossime ore saranno effettuate ulteriori verifiche anche per quel che riguarda la posizione dello skipper.
Il 30enne era risultato positivo ai test tossicologici effettuati in ospedale. Ma Borrelli ha spiegato che “gli esiti sono al vaglio di un consulente della Procura” perché “qualunque sia stato l’esito di questi esami, occorre verificare l’incidenza”.
Serviranno, quindi, ulteriori accertamenti per capire, eventualmente, a quanto tempo prima possa risalire l’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti e se queste possano aver inciso sulle cause dell’incidente.
Gli inquirenti, sulla scorta di alcune dichiarazioni raccolte, stanno valutando anche la possibilità di effettuare accertamenti sul cellulare dello skipper. Si attende, invece, l’esito dell’autopsia per capire quali ferite abbiano provocato la morte di Adrienne Vaughan.
(nella foto lo skipper Elio Persico)
Articolo pubblicato il giorno 5 Agosto 2023 - 21:54