Il presente e il futuro, la Nazionale e la serie A, il piacere di allenare e gli obiettivi col Real. Carlo Ancelotti si concede ai microfoni di Radio Tv Serie A con RDS per una lunga chiacchierata “trasversale”, dove tocca tanti temi, a partire dalla lotta scudetto in Italia. “Chi vince? Non lo so – le parole di Ancelotti – Ci sono 4 squadre in prima fila che sono Napoli, Milan, Inter e Juve, e poi un gruppo in seconda che cercheranno di restare con le prime come Roma, Lazio, Atalanta e la Fiorentina che può fare un buon campionato”.
Occhio in particolare però alla Juve, affrontata nel precampionato negli Usa, che “col fatto di non giocare le competizioni europee può essere una squadra pericolosa. Non giocare la Champions toglie ma un conto è preparare una partita ogni tre giorni, un conto una a settimana”. Nel cuore di Ancelotti resta sempre il Milan, lo scorso anno arrivato fino alla semifinale di Champions, ma pensare che possa migliorare quel risultato è “difficile perchè l’aspetto economico è molto importante. Ti ritrovi a competere con squadre che hanno potenzialità economiche molto superiori alle tue per cui non puoi compare i giocatori migliori sul mercato, devi fare una programmazione molto più a lungo termine”.
“Il Milan – prosegue Ancelotti – ha preso giocatori di buon livello, ha migliorato la qualità della rosa ma competere ai massimi livelli in Europa è difficile. L’addio di Maldini? Da milanista la delusione per la sua uscita dal club è grande, ma per conoscenza, esperienza e serietà può fare in futuro qualsiasi tipo di cosa”. Dal Milan al Napoli, altra squadra allenata da Ancelotti, il passo è breve. “Cosa non ha funzionato? E’ successo quello che succede quando non c’è un rapporto di fiducia fra allenatore, società e squadra e quando questo succede meglio salutarsi. Sono cose che capitano”.
Il Napoli ha poi vinto lo scudetto trascinato da Osimhen, “uno degli attaccanti più forti in Europa – riconosce il tecnico emiliano – Se il Real ci ha mai pensato? No, abbiamo ritenuto con la società che con Bellingham si potesse ovviare all’assenza di Benzema senza creare troppi dualismi”. E proprio l’allenatore che ha riportato lo scudetto a Napoli dopo un’attesa lunga 33 anni è stato scelto per succedere a Mancini alla guida della Nazionale. “Spalletti ha esperienze e conoscenze per lottare per la qualificazione agli Europei e ai Mondiali”, assicura Ancelotti.
Per il quale la questione della clausola lascia il tempo che trova: “Se siede sulla panchina della Nazionale è perchè ha firmato un contratto e può farlo. Ha un grande obiettivo che è tirare su un’Italia che ha avuto difficoltà con la mancata qualificazione al Mondiale e non sarà semplice, nell’ultimo periodo c’è stata una mancanza di qualità, di calciatori di livello, anche se ora sta uscendo qualche giocatore interessante: speriamo che riesca a costruire una Nazionale competitiva. Perchè io invece non ho mai allenato la Nazionale? Perchè mi piace allenare giorno per giorno. Mi diverto ancora, mi piace stare coi giocatori, trovare soluzioni nuove. Per il ritiro ho fissato una data, l’1 luglio, devo decidere ancora l’anno. Poi farò il marito, il nonno e il turista”. Niente Arabia Saudita per lui: “Di offerte dirette non ne ho mai avute, anche perchè sto bene qua e tutto il mondo lo sa”.
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