#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 30 Gennaio 2025 - 06:10
6.2 C
Napoli

Ai Giardini Ravino di Forio la mostra di Felice Meo

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

La mostra del noto artista raccontata dal giornalista Ciro Cenatiempo.

PUBBLICITA

Mettiamola cosรฌ. Ho fatto una figuraccia. Sono arrivato trafelato ai Giardini Ravino in ritardo, alle 22, quando lo speech inaugurale si era giร  compiuto, e si era entrati nel mood di un party estivo stracolmo. Molto made in Naples vecchi tempi. Un successone. E perรฒ, salutando tutti โ€“ anche chi non ho associato a un nome! โ€“ ho salito le scalette mediterranee e ho visto una folla dโ€™aperitivo. Si stava sulla postazione alta, sulla tolda nel bel mezzo dellโ€™atollo salottiero che guarda la marea botanica delle piante succulente.

Fu ideata 22 anni fa dal capitano Giuseppe Dโ€™Ambra come un inno alla circumnavigazione del globo. Distratto, non mi sono manco accorto dove fosse Felice Meo, lโ€™autore in gloria della soirรฉe. E ho chiesto confuso: ยซMa la mostra dovโ€™รจ?ยป. ยซMa da dove sei venuto? Sta giรนโ€ฆยป, ha risposto incrociando i miei occhi Mariangela Catuogno. Per inciso Mariangela da archeologa e classicista ha messo su, con uno sforzo encomiabile e senza sfarzo o gualdrappe, la mostra ยซHippoiยป (si legge ยซIppiยป, ricorda mia figlia che parla Greco moderno), declinando lโ€™eleganza di fini Cavalli famosi, fantastici e reali attraverso lโ€™interpretazione di Felice Meo.

Quadrupedi simbolici, mitici, intrecciati con filologico rigore e coerenza a unโ€™epica millenaria si presentano installati e affiancati da canonici roll-up banner e didascalie minute come francobolli. Non era semplice raccogliere il testimone di Elettra Carletti. Sono contento. La ri-nascita della ยซStanza tematicaยป, il posto della pittura e della scultura preannunciato da Chris Dโ€™Ambra mโ€™appare poi, in tale contesto, come altro vento in poppa sulla rotta certa della Cultura. Torno allโ€™inizio. ยซMa dove, giรน?ยป, ho incalzato. ยซGiรน verso il giardino sensorialeยป. La voce di Marisa mi ha raggiunto come unโ€™eco lontana. ยซOkay, mi sono inzallanutoยป, e ho preso il percorso a ritroso.

Pochi passi, ed eccoli, i Cavalli! Non di bronzo, con il broncio, e di certo nascosti allโ€™occhio mio da persone fotografanti e parlanti in un capannello. O era โ€œLe Capannelleโ€, per associazione dโ€™idee? (questa รจ difficile e piรน stupida del solito). ยซChe figuracciaยป, ho ripensato. Non li avevo proprio visti. E dai! Poi, ho capito: non potevo โ€œvederli subitoโ€, dallโ€™ingresso. Gli equestri oggetti magici erano oscurati da uno spottone obliquo, un farone faraonico, piรน che un faretto, che proiettava una luce onnipotente e riflettente su quelle figure metalliche frutto del talento di Felice, lโ€™uomo che brucia la fantasia con la fiamma ossidrica e lโ€™incudine.

La violenta illuminazione โ€“ necessaria forse per la sicurezza tipo Mind The Step โ€“ perรฒ sulla scena notturna creava ombre oscure, spiazzanti sui finimenti dei pezzi e sullโ€™immaginazione, sui dettagli dei plastici animali di ferro riciclato e sullโ€™argomentazione dellโ€™itinerario. La mostra nel suo insieme mi era sparita sotto il naso, ancora prima di manifestarsi. Uaneme. Non mi sono scoraggiato: ยซVuoi vedere che questo capovolgimento di percezione diventa utile?ยป. E me lo sono fatto piacere.

Dalla imbizzarrita cacofonia dei lumen esagerati, dalla scossa che mi aveva trasformato in fantino disarcionato, sono entrato in una passabile euforia. Ho lasciato la corsa al mio cavallo โ€œscossoโ€ affinchรฉ compisse il proprio Palio dellโ€™Arte. Che giravolta faticosa e barocca, ma mi va cosรฌ. ยซOops, permessoยป, con piccole gomitate, ho preso possesso degli spazi davanti alle opere: ci tenevo a starmene muso a muso con loro.

I tentativi di scattare delle foto decenti sono andati a farsi benedire, ma la materia era lรฌ davanti a me, selvaggia e scalpitante, curva; affrancata dalle obbligazioni teoriche, che sono esemplari per tracciare un tema coerente e potente, e che perรฒ le intuizioni dello scultore hanno fagocitato allo starter. A Felice Meo puoi provare a mettere briglie tematiche. Ne enumero diverse.

Uno, omeriche ad esempio, con lโ€™ipotesi del ricordo della scuderia privata del semidio Achille: a proposito, ยซquello a quattro zampeยป di Troia era una barca, o no?. Due, garibaldine, evocando ยซMarsalaยป, la โ€œgrigiaโ€ sulla quale si fece immortalare, anzianotto, il Generale duomondista. Oppure, tre, alessandromagne, per lโ€™omaggio al coraggioso ยซBucefaloยป che non aveva ugualiโ€ฆ passando dalla rappresentazione di ยซIncitatusยป, il โ€œconsoleโ€ di Caligola; fino al volatile ยซPegasoยป.

Ma lโ€™artista-Meo ti galoppa assai oltre, sbaraglia ogni iconografia, aggrappato ingobbito alle criniere, alle chimere, alle levigazioni, alle rughe allisciate, alle saldature come merletti, alle bollenti curvature da maniscalco che lo vedono strappare schegge dure allโ€™abbandono in discarica e al rifiuto, rendendole malleabili. Nobilitazione post-industriale ed ecologia in nuce stanno nella testa di Felice dagli albori. E con la complicitร  del posto, Ravino, e lโ€™intrigo con la Natura del luogo, si rafforzano. Era avvertita, questa interazione benefica tra le spine, i cacti alti e bassi, e i salti di scarto, nei prolegomena dellโ€™esposizione; epperรฒ il โ€œfatto creativoโ€ sโ€™รจ preso tutto.

Accade ed esplode accarezzando la finitura del mantello a scaglie, a sbalzo โ€“ รจ una firma tecnica ormai consolidata di Felice โ€“ che รจ diventata la moderna livrea dei purosangue di Achille (ยซXantosยป e ยซBaliosยป), ancora lui. Altrove, in passato, era il corpo di una sirenaโ€ฆ Assorbe ultravioletti e parla la stessa lingua squadrata e irregolare delle pietre di sfondo dei muri a secco, le parracine che ยซfanno la casaยป etimologicamente. Su di esse poggiano i legami con lโ€™identitร . Cosรฌ, grazie a questa spontanea domesticitร  con il tufo verde foriano, Felice apre un dialogo intimo multisensoriale, che si dilaterร  nei giorni a venire. E ci parla di una metamorfosi che accadrร . Intanto si sprigionano riconoscibili richiami.

Qua e lร , spunta unโ€™appartenenza stilistica minimalista; un esercizio dโ€™artigianato etnico; alcune oscillazioni verso il design dโ€™interni; e tuffi in apnea nella biologia marina, addirittura, che vedo nelle indolenze autobiografiche da Ippocampo (la testa di ยซMarsalaยป), vibratile e sospeso, leggero e perfino ironico.

La quinta del parco รจ vissuta dal selvatico di aromi e piperne, in un ginepraio di essenze. Davanti, invece, cโ€™รจ lo stage e lo svelamento della missione piรน originale. A guidarla ci sarร  la probabile ruggine che si formerร  sulle figure come un ineluttabile preziosismo, un anticato ingioiellamento giocoso. รˆ una sorta di stress-test di lunga durata.

Lโ€™impolverata umiditร  โ€“ come il sudore sul mantello a fine corsa – donerร  ai nove modelli messi in proscenio una patina traslucida che li deformerร  un poโ€™. Li manderร  incontro allo stupefacente traguardo dei segni creativi che non si dimenticano perchรฉ variabili e stanno en plein air per pariare col mondo.

La ruggine, la ruggine, la invoco come un ruggito, รจ questa la prova cavalleresca finale, la giostra che rullerร  sulle mutazioni di colore, sulle corrosioni che ci costringeranno a tornare tra qualche anno alle opere di Felice Meo per toccarle, sperando che ci lascino una traccia tra le dita, un cortocircuito di vibrazioni sempre diverse. E il racconto potrร  cominciare daccapo. Come epopea futura. รˆ giร  una bella storia.


Articolo pubblicato il giorno 11 Agosto 2023 - 10:00


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

facebook

ULTIM'ORA

DALLA HOME

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE


Cronache รจ in caricamento