Il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, si scaglia contro un’eventuale quarta linea del termovalorizzatore.
E si appella ai vertici regionali campani ad impegnarsi a non realizzare l’ampliamento dell’impianto, invitando, al contempo, i cittadini a “svegliarsi e difendere con i denti la salute e il futuro dei propri figli”.
Di Donna, che è anche presidente della Conferenza episcopale campana, ribadisce di essere favorevole, “per la pace ed il bene di Acerra”, ad un confronto pubblico “serio ed autentico tra le Istituzioni con il coinvolgimento dei cittadini”, e di essere anche pronto ad offrire un proprio contributo a patto che siano prese “decisioni concrete, con relativi atti ufficiali, a partire dalla definitiva rinuncia alla costruzione di una quarta linea dell’inceneritore”.
In particolare Di Donna chiede alla Regione Campania e ai suoi rappresentanti di vertice “di smetterla di dire e di non dire, promettere, rassicurare e prendere impegni per poi smentirli continuamente”.
“Si stabilisca – ha sottolineato il presule – nella programmazione regionale dei prossimi anni, e con un provvedimento scritto, ufficiale, che la quarta linea dell’inceneritore non si farà, senza nascondersi dietro il pretesto della manutenzione.
Si ammetta il fallimento totale di una politica trentennale e miope della gestione dei rifiuti: è ormai chiaro il disegno che sacrifica Acerra sull’altare dell’emergenza”.
Rivolgendosi agli amministratori locali, invece, li esorta a “governare sentendo sulla coscienza il peso delle vostre decisioni”. Infine il vescovo invita i cittadini a “svegliarsi”.
“Non vi accontentate dei piccoli vantaggi personali – ha concluso – non credete e cedete a promesse che non superano l’orticello della propria famiglia e degli amici, ma che sacrificano il bene comune. Sognate in grande: rivendicate uno sviluppo coerente con la vostra vocazione; difendete con i denti la salute e il futuro dei vostri figli”.
Articolo pubblicato il giorno 25 Luglio 2023 - 12:15