Un protocollo per tutelare lavoratrici e lavoratori migranti – in particolare nei settori edile, agricolo e domestico – e sottrarli al circuito illegale del caporalato, attraverso azioni che li stimolino a denunciare e li accompagnino ad uscire dalle situazioni di sfruttamento e anche quando si interfacciano con la pubblica amministrazione, per esempio durante l’iter per l’ottenimento del permesso di soggiorno.
L’intesa è stata firmata dal procuratore di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone, il cui ufficio coordinerà l’attuazione del protocollo, con polizia di stato e carabinieri di Napoli e Caserta, l’Ispettorato del lavoro, le Asl di Caserta e Napoli 2 Nord, l’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) e la coop sociale Dedalus Napoli.
Il protocollo mira, dunque, a favorire l’emersione del fenomeno del caporalato mediante iniziative che rendano anche più facile la raccolta delle denunce e a rafforzare, attraverso lo scambio di informazioni, la collaborazione tra gli enti firmatari al fine di rendere più veloci le indagini e garantire una tutela efficace delle vittime; l’obiettivo profondo è non far sentire sole le persone immigrate, e creare una efficiente rete di protezione.
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