E’ stata la notte della Superluna, la prima delle quattro Superlune piene dell’anno, che saranno tutte comprese tra l’estate e l’inizio dell’autunno.
Occhi puntati al cielo, dunque per milioni di persone, dopo il calar del Sole e all’alba: la Luna è apparsa circa il 5% più grande e più luminosa del solito, perché oltre a essere piena è stata anche al perigeo, ovvero alla minima distanza dalla Terra (pari a 360.149 chilometri contro una distanza media di poco più di 384.000 chilometri).
L’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project ha spiegato il fenomeno: “Questa prima Superluna del 2023 è stata la Luna piena più meridionale dell’anno, ovvero quella che si è alzata di meno sull’orizzonte italiano: da Roma, ad esempio ,ha raggiunto un’altezza massima di soli 20 gradi nella notte tra il 3 e il 4 luglio, tra le stelle della costellazione del Sagittario”.
Lo spettacolo è stato massimo al calare e al sorgere del Sole. “Durante il crepuscolo – sottolinea l’esperto – la luce solare residua consente di ammirare il paesaggio terrestre mentre la Luna piena si alza o cala sull’orizzonte, mentre di notte la sua luce è molto intensa, quasi abbagliante, rispetto a quella molto discreta del panorama.
Al suo sorgere o tramonto, la Luna si proietta dietro palazzi ed elementi del paesaggio, generando la sensazione che il suo disco sia più grande, ma è solo un’illusione ottica, dovuta appunto alla presenza nel campo visivo di termini di paragone, tratti dall’ambiente”.
Il termine Superluna non ha alcuna valenza scientifica, ma viene spesso usato per il suo grande fascino. “Viene considerata Superluna sia la Luna Piena che la Luna Nuova, a patto che essa si verifichi con il nostro satellite prossimo alla minima distanza dalla Terra”, ricorda l’astrofisico.
“Naturalmente la Luna Nuova non è visibile nel cielo, pertanto l’unica Superluna osservabile è quella piena, a meno che non si verifichi un’eclissi di Sole in corrispondenza della Superluna nuova, come accadde nel marzo del 2016“. Nel 2023 le Superlune saranno sette: quattro piene e tre nuove.
Molte le iniziative in tutta Italia per ammirare il fenomeno come quella del Planetario di Città della Scienza a Napoli. Che è stata anche l’occasione per ricordare anche la missione spaziale Apollo 11 che 54 anni fa – il 20 luglio 1969 – portò i due astronauti statunitensi, Neil Armstrong e Buzz Aldrin, sulla Luna.
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