Il centro ortofrutticolo di Volla era il punto di arrivo e di smistamento della droga che arriva a Napoli dalla Spagna nelle casse di frutta.
Il traffico di hashish e marijuana nascosti nei bins di frutta era gestito, per conto del clan Contini, da Gianmarco Ammendola e Antonio Ammendola, figli del boss del “Buvero” Giuseppe Ammendola, detto Peppe ‘o guaglione arrestato nel 2015 mentre trascorreva la latitanza dorata sulla spiaggia di Torvaianica.
Con loro sono stati arrestati Pablo Lorusso, 38 anni, Diego Giarra, 35 anni, Ciro Orlando, 60 anni, e Stefano Orlando, 32 anni. Invece Salvatore Caccavale, 60 anni, è finito agli arresti domiciliari, mentre sono indagati a piede libero Pasquale Incarnato, 56 anni, Francesco Licciardi, 49 anni, Sami Bodini, 59 anni, e Antonio Di Guido, 32 anni.
L’indagine, dei carabinieri e coordinata dalla Dda di Napoli, partita nel 2019, ha documentato l’esistenza di un’organizzazione capace di sfruttare la logistica del settore ortofrutticolo per importare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti da Barcellona sfruttando i camion della società Ip Distribuzione, che è stata posta sotto sequestro.
Gli investigatori dopo il blitz di ieri sono alla ricerca di ulteriori prove e complicità non solo in Spagna e in Marocco da dove arrivava la droga ma all’interno stesso del Caan di Volla e poi capire i canali di distribuzione e le piazze di spaccio rifornite su Napoli e provincia.
La voluminosa inchiesta promette ulteriori sviluppi perché le complicità sono molteplici e il giro di affari era milionario. Non a caso nel corso dell’inchiesta è stato intercettato, il 16 febbraio 2019, un carico di 1,3 tonnellate di hashish e marijuana e un altro di 34 chili di il successivo 19 maggio.
(nella foto Gianmarco Ammendola, Ciro Orlando e Diego Giarra)
Articolo pubblicato il giorno 12 Luglio 2023 - 22:03