Tre anni e quattro mesi di reclusione: è la condanna inflitta dalla quarta sezione penale del tribunale di Napoli nei confronti di Umberto Celentano, ex funzionario regionale del settore Sanità arrestato il 22 ottobre 2015 nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli, e dell’imprenditore farmaceutico Nazario Matachione.
Entrambi sono stati riconosciuti colpevoli di corruzione. L’indagine – che portò all’esecuzione di diverse misure cautelari e fu coordinata dai sostituti procuratori Celeste Carrano e Henry John Woodcock – puntava a dimostrare l’esistenza di una associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.
Il pm Celeste Carrano, al termine della sua requisitoria, chiese ai giudici una condanna a cinque anni di reclusione.
L’imprenditore Nazario Matachione ha così commentato la condanna: “Sono stato destinatario di 25 procedimenti penali tutti risolti con archiviazione o assoluzioni. In un momento in cui mi stavo ritagliando un ruolo di protagonista della vita sociale, guarda caso, interviene una sentenza dopo dieci anni di processo e un ora di camera di consiglio a rendermi colpevole di quello che non ho mai commesso.
Ovviamente saranno i miei legali a ricorrere in appello perché sia fatta giustizia. Per quanto mi riguarda non mi fermerò e continuerò più di prima a coltivare e realizzare progetti imprenditoriali e a dedicarmi con passione a quel mondo del calcio, che seppure pieno di tante contraddizioni, non manca di veicolare quel calore e quella passione che danno un senso al nostro stare insieme.
Chi intende speculare su questa vicenda giudiziaria resterà ampiamente deluso. Per una personalità come la mia, abituata a combattere contro le ingiustizie, sarà uno stimolo ancora più forte ad andare avanti con tenacia e determinazione”.
Articolo pubblicato il giorno 11 Luglio 2023 - 21:45