Cesare Sirignano, magistrato Direzione Antimafia, in una foto d'archivio del 9 giugno 2018. ANSA/CIRO FUSCO
Il Consiglio di Stato ribalta la decisione del Tar del Lazio che aveva confermato la sanzione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura nei confronti del pm anticamorra napoletano Cesare Sirignano, coinvolto nelle chat dell’ormai ex collega Luca Palamara e trasferito dalla Direzione nazionale animafia alla procura di Napoli Nord, ad Aversa.
“Tutti gli elementi posti a supporto del trasferimento – scrivono i giudici del Consiglio di Stato – per come passati in rassegna, denunciano un vizio motivazionale della delibera impugnata” e dunque “quest’ultima va annullata, insieme a tutti gli atti conseguenti, fra cui la delibera del 15 luglio del 2020 con la quale il Csm ha trasferito la parte appellante (il sostituto procuratore Sirignano) presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord”.
Sirignano – anche lui finito nelle intercettazioni della chat di Palamara – venne trasferito d’ufficio, “per incompatibilità ambientale”, dalla Direzione nazionale antimafia ad Aversa, in provincia di Caserta, dove ha sede la Procura di Napoli Nord. (
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