Sicurezza, innovazione e partecipazione. Sono questi per Legambiente i tre pilastri su cui si deve basare la ricostruzione territoriale, economica e sociale dell’isola di Ischia, ferita dall’alluvione del novembre 2022 e prima ancora dal sisma del 2017.
Un’isola fragile aggravata in primis dall’alto valore del consumo di suolo pari ad un terzo della superfice isolana (32,9%), con punte del 47,6% a Lacco Ameno e del 45,4% a Ischia. E dove ben il 15,4% di consumo di suolo è avvenuto in aree a rischio idrogeologico1, con punte del 26,70% a Serrara Fontana e 24,56% a Barano. L’alto valore del consumo di suolo non fa che aumentare l’esposizione al rischio.
Di fronte a questo quadro, per Legambiente sono dieci le aree tematiche di intervento su cui devono poggiare questi tre pilastri e che, in sintesi, possono rappresentare i punti di un Manifesto nazionale per la ricostruzione di Ischia al 2030 e un modello virtuoso a cui guardare in futuro anche per altre aree del Paese: si va dal tema sicurezza territoriale in termini di prevenzione e adattamento allo stop al consumo di suolo e agli abusi edilizi, dalla legalità alla valorizzazione delle bellezze isolane dal turismo e l’agricoltura di qualità, alla rigenerazione energetica con lo sviluppo delle rinnovabili e delle comunità energetiche, poi inclusione e partecipazione.
Aree tematiche che si traducono in azioni ben precise: dalla delocalizzazione degli insediamenti residenziali e produttivi più vulnerabili agli strumenti per prevenire l’illegalità negli appalti e sul lavoro, dall’upgrading degli impianti di depurazione e della rete fognaria all’istituzione di un’area protetta per tutelare la natura del Monte Epomeo, dalla promozione delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (CERS) all’istituzione di un Osservatorio del Mercato immobiliare locale, solo per citarne alcuni.
Proposte e temi che l’associazione ambientalista ha riassunto nel dossier “Cantiere Ischia 2030” e che ha presentato oggi a Ischia, a Casamicciola, alla presenza di Giovanni Legnini, Commissario straordinario per la ricostruzione post terremoto 2017 e commissario delegato per l’emergenza post frana 2022 e del vice commissario delegato per l’emergenza post frana 2022 Gianluca Loffredo, in occasione dell’arrivo di Goletta Verde a Ischia, in Campania, e della tappa campagna itinerante congressuale I cantieri della transizione ecologica (raccontata anche sul sito cantieridellatransizione.legambiente.it con la mappa aggiornamento di cantieri, storie e proposte che vanno nella giusta direzione della transizione ecologica).
Per l’associazione ambientalista Ischia rappresenta il cantiere dei cantieri per eccellenza, l’occasione per voltare pagina nel governo del territorio; ma per far ciò è fondamentale coinvolgere tutta l’isola e non solo i Comuni colpiti dagli ultimi tragici eventi perché, pur nel rispetto delle autonomie locali, l’intero territorio isolano va considerato nella sua totalità e ha bisogno di una governance unitaria.
Un’occasione per garantire il massimo della sicurezza possibile, salvaguardare il suolo e il paesaggio, consumare meno energia e materia, offrire nuove e durature opportunità lavorative alla gioventù ischitana. Per questo la scelta di raccontare Ischia come cantiere al centro della sua campagna.
“Per vincere la sfida di ripensare e realizzare il futuro della splendida Isola di Ischia – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – non ci si può affidare, per quanto efficace, solo ad una struttura commissariale. C’è bisogno del protagonismo delle forze locali a partire dalle istituzioni locali, dal mondo produttivo, dalla società civile tutta.
Per questo vogliamo aprire un confronto con i protagonisti istituzionali, produttivi, sociali, e cittadini sulle nostre proposte per definirle e realizzarle in modo collettivo e partecipato. A livello nazionale, chiediamo che si approvi quanto prima una legge per dire stop al consumo di suolo e per velocizzare gli abbattimenti delle costruzioni abusive, ponendo fine alla logica dei condoni edilizi”.
“A Ischia – aggiunge Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania – la filosofia della pianificazione non può essere quindi quella del “dov’era com’era” ma quella del “ricostruire meglio e in sicurezza”. Ciò comporterà che un certo numero di edifici, privati e pubblici, dovranno necessariamente essere delocalizzati.
Siamo consapevoli, e non lo sottovalutiamo, dell’impatto sociale che le delocalizzazioni possono avere sulle famiglie e le imprese. Sarà quindi fondamentale, da parte delle istituzioni in primis garantire un percorso trasparente e partecipato con un ruolo importante anche degli organi di informazione e di tutta la società civile organizzata per gestire con cura questa fase”.
L’incontro di oggi è stata anche l’occasione in cui Giovanni Legnini, Commissario straordinario per la ricostruzione post terremoto 2017 e commissario delegato per l’emergenza post frana 2022, insieme al vice commissario delegato per l’emergenza post frana 2022, Gianluca Loffredo, ha presentato il Piano degli interventi di messa in sicurezza del territorio e di mitigazione del rischio idrogeologico.
“Oggi – dichiara il Commissario straordinario Giovanni Legnini – ho provato molta emozione per l’ingresso di Goletta Verde nel Porto di Casamicciola, appena dragato e ripristinato dopo l’invasione di fango e detriti con la catastrofe del 26 novembre scorso.
Ringrazio moltissimo Legambiente per aver previsto una tappa di Goletta Verde e un momento di comune riflessione sul futuro dell’Isola nel segno di proposte concrete e lungimirante racchiuse nel documento oggi presentato insieme ai Sindaci, alla Regione e ai cittadini. Il porto e le aree accessorie e di servizio investite dalla drammatica frana sono tornate ad essere belle e fruibili, con l’intervento di dragaggio e molti altri lavori che siamo riusciti a concludere in appena cinque mesi. Il fatto che Goletta Verde sia una delle prime imbarcazioni a entrare nel porto di Casamicciola è motivo di grande soddisfazione. Ischia è pronta ad accogliere i turisti che merita e a ripartire in sicurezza.
Con l’impegno di tutti riusciremo a vincere le sfide enormi della ricostruzione post sisma e posta frana, che per gran parte devono trovare compimento nel segno della sicurezza, della sostenibilità e dell’ambiente”.
Fondamentale la sicurezza del territorio: Per Legambiente il Piano di ricostruzione previsto a seguito del sisma del 2017 e dell’alluvione del 2022, che dovrà essere approvato dalla regione Campania, deve tenere conto sia di tutti gli elementi di rischio, di vulnerabilità, di pericolosità al fine di garantire il massimo della sicurezza possibile alla popolazione e alle attività produttive; sia dei risultati delle indagini scientifiche e delle migliori tecnologie costruttive disponibili; sia delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici, prevedendo una maggiore frequenza degli eventi meteorologici estremi (alluvioni e ondate di calore).
Le criticità di Ischia, la piaga dell’abusivismo. Per mettere fine alla piaga dell’abusivismo Legambiente propone a tal riguardo tre proposte. 1) è fondamentale accelerare l’esame di tutte le pratiche di condono che giacciono negli archivi dei sei Comuni. 2) Sorvegliare il territorio per bloccare l’abuso già alla posa in opera della prima pietra. 3) Procedere con le demolizioni di ciò che non è sanabile, per eliminare le situazioni di rischio. Le demolizioni costituiscono anche un deterrente. Il numero delle demolizioni: Quanto alle demolizioni, secondo i dati raccolti da Legambiente nell’ambito della campagna “Abbatti l’abuso”, nel solo Comune di Ischia su 1.274 ordinanze di demolizione emesse dal 2004 al 2022 ne sono state eseguite appena 175, pari al 13,8%2. Insomma, quasi otto volte su dieci chi ha costruito illegalmente nel Comune di Ischia ed è stato oggetto di un’ordinanza di demolizione l’ha fatta, finora, franca. A spese della sicurezza del territorio, dell’ambiente, di chi ha costruito nella legalità e persino di chi ha commesso un abuso edilizio ma può beneficiare di un condono.
Ritardi sul fronte sostenibilità: (Report Isole Sostenibili 2023 Legambiente e CNR-IIA). La raccolta differenziata è molto indietro: ad Ischia con una produzione annua di 38.987 ton di rifiuti ci attestiamo ancora su una media del 45% di raccolta differenziata, con migliore performance del comune di Ischia che però e fermo al 50%, mentre il dato peggiore è di Serrara Fontana con il 21%. Si registra una produzione annua di 625 Kg/ab, ben superiore alla media nazionale che si attesta al di sotto dei 500 Kg/ab. Sul fronte delle rinnovabili, come in tutte le isole minori, anche Ischia registra uno sviluppo lento delle fonti rinnovabili.
In termini assoluti l’installazione del fotovoltaico è di 3.960,40 kW, pari a 0,06 kW/ab, circa il 16% della media nazionale. Il solare termico a Ischia si attesta, dato del 2021, a 1.504,33 m2 installati. Quanto all’eolico siamo all’anno zero. La dispersione della rete idrica si attesta sul 26%, al di sotto della media nazionale del 43%. Il problema che ancora perdura nell’isola è quello della depurazione. Infine, sul fronte mobilità l’isola campana ha un parco auto di ben 39.249 veicoli su una popolazione di 62.374 abitanti, pari a 63,5 auto ogni 100 abitanti (compresi bambini e anziani). Inoltre, con riguardo all’inquinamento atmosferico il 63% delle vetture è inferiore o uguale a Euro 4 e solo il 37% è Euro 5 o più.
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