“Comandiamo noi a Pianura, ci dovete dare i soldi, non sai con chi hai a che fare, se vuoi stare tranquillo ci devi dare i soldi”.
E’ quanto si è sentito dire il titolare di un’agenzia di pratiche auto del quartiere Pianura di Napoli da quattro persone (di cui una deceduta) che nell’ottobre del 2022 si sono recati nel negozio della vittima per chiedere il “pizzo” per conto del clan Esposito-Marsicano-Calone.
Si tratta di Carlo Pulicati, 28 anni, Francesco Marfella, 20 anni (parente di un appartenente all’omonimo clan a cui però lui non risulta legato), e di Christian Titas, 29 anni, arrestati dai carabinieri di Napoli-Pianura, al termine di indagini coordinate dalla DDA, con l’accusa di tentata estorsione aggravata perché perpetrata per favorire un’organizzazione camorristica.
Il quarto componente il commando è stato identificato in Antonio Gaetano, il 19enne ferito a morte in un agguato scattato lo scorso marzo a Mergellina, zona degli chalet di Napoli, e deceduto 12 giorni di agonia in ospedale.
L’estorsione, risalente a un pomeriggio dei primi giorni di ottobre del 2022, non si concretizzò in quanto, in quel frangente, davanti all’agenzia passò una pattuglia della Polizia di Stato e i ragazzi decisero di abbandonare l’insano gesto. Il titolare che già in passato aveva denunciato un tentativo di estorsione, dopo qualche titubanza ha poi deciso di rivelare il fatto ai carabinieri.
Uno dei tre, secondo il racconto reso dalla vittima ai militari dell’arma, avrebbe proferito le minacce armato di una pistola prima di allontanarsi sugli scooter. I quattro (tre dei quali, insieme con un altro complice, accusati di un’altra tentata estorsione ai danni di una impresa di pompe funebri) si recarono dalla vittima in sella a due scooter Honda Sh300.
Il gip di Napoli Gianluigi Visco ha disposto per Pulicati, Marfella e Titas la custodia cautelare in carcere, ieri notificata dai carabinieri.
Articolo pubblicato il giorno 15 Luglio 2023 - 19:14