Colpo al narco traffico internazionale con l’arresto in Libano del ricercato Bartolo Bruzzaniti, originario di Locri, ricercato da 4 Procure tra cui anche quella di Napoli.
Operazione portata a termine da militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Dott. Giovanni Bombardieri, e con il supporto delle più importanti Istituzioni ed Agenzie europee ed internazionali impegnate nel contrasto dei crimini transnazionali, nell’ambito del progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta).
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Nel mese di ottobre 2022, a seguito di complesse indagini condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria, Bruzzaniti si era sottratto all’esecuzione di una misura cautelare emessa nei confronti di 36 soggetti coinvolti – allo stato del procedimento e fatte salve le successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità – in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravato dalla finalità di agevolare la ‘ndrangheta.
In quell’occasione, tra l’altro, i finanzieri avevano sequestrato oltre 4 tonnellate di cocaina, così sottraendo alla criminalità organizzata calabrese introiti stimati in 800 milioni di euro.
Per avere contezza del livello criminale dell’arrestato, si consideri che lo stesso, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, sarebbe responsabile della progettazione ed esecuzione di un vastissimo traffico di sostanze stupefacenti, dal Sudamerica alla Calabria, consistente in periodiche e imponenti importazioni di oltre 2 tonnellate ciascuna.
Quale ulteriore sviluppo dell’”Operazione Levante”, è importante evidenziare come, in Italia, Bruzzaniti risulti altresì coinvolto in inchieste in materia di narcotraffico condotte – sotto il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, diretta dal Dott. Giovanni Melillo – dalle Procure Distrettuali di Milano, Genova e Napoli, le quali possono ora disporre dell’indagato.
Nell’ambito della richiamata misura cautelare figurava anche il fratello Antonio Bruzzaniti, anch’egli irreperibile nel mese di ottobre scorso e, successivamente, ricercato e tratto in arresto dal G.I.C.O.di Reggio Calabria al rientro dalla Costa d’Avorio, Paese ove si era stabilito.
Rimaneva ancora da assicurare alla giustizia Bartolo nei confronti del quale, a seguito dell’accertata irreperibilità, sotto il costante coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, è stato realizzato un sofisticato dispositivo volto al suo rintraccio in ambito internazionale.
La costanza degli inquirenti ha consentito – anche avvalendosi della diffusione di un avviso di cattura internazionale, la c.d. “Red Notice” Interpol – di stringere sempre più il cerchio attorno al ricercato, seguendone gli spostamenti tra la Costa d’Avorio ed il Libano.
Così, per il tramite del II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza e con il supporto dell’A.I.S.E.e dello S.C.I.C.O., il G.I.C.O. di Reggio Calabria ha avviato una proficua cooperazione internazionale di polizia – con la collaborazione della D.C.S.A. e della Direzione Centrale della Polizia Criminale – S.C.I.P. Uffici del Dipartimento della Pubblica Sicurezza,del Segretariato Generale dell’OIPC-INTERPOL di Lione, della Drug Enforcement Administration (D.E.A.) americana nonché, da ultimo, il risolutivo intervento dell’Internal Security Forces (I.S.F.) libanese – che ha consentito di localizzare e ad arrestare Bruzzaniti a Jounieh, in Libano.
Il rintraccio di Bartolo Bruzzaniti, dopo averne seguito per mesi le tracce tra l’Africa ed il Medio Oriente, ha avuto il suo epilogo in un noto ristorante di Jounieh, luogo in cui è stato sorpreso e catturato.
Per il buon esito delle attività, essenziale si è dimostrato il supporto fornito in campo internazionale dal progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) – finanziato dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza e finalizzato alla cattura dei latitanti italiani all’estero nonché a colpire gli interessi della ‘ndrangheta oltre confine – che ha reso possibile veicolare, in tempo reale, le informazioni in possesso del G.I.C.O. di Reggio Calabria alle omologhe forze di polizia ivoriane e libanesi.
Bartolo Bruzzaniti rappresenta l’ultimo, nonché uno dei principali, tra i 76 soggetti che, in tre anni di progetto, le unità I-CAN hanno contribuito ad individuare e far arrestare in tutto il mondo, di cui 35 latitanti da tempo.
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