span style="font-family: Verdana, BlinkMacSystemFont, -apple-system, 'Segoe UI', Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, 'Open Sans', 'Helvetica Neue', sans-serif;">“Qua stanno arrivando mitra, kalashnikov, pistole…”. Aveva un’ampia disponibilità di armi che non esitava a usare il clan Andretta di Acerra, per supportare i suoi business – droga, usura ed estorsioni – ma anche per difendersi quando, malgrado i buoni rapporti, sorgevano attriti con il clan Avventurato.
Emerge da una intercettazione captata dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna che oggi, al termine di indagini coordinate dalla DDA di Napoli (sostituto procuratore Giuseppe Visone), hanno decapitato due famiglie malavitose guidate, secondo gli inquirenti, da Salvatore Andretta e da Bruno Avventurato.
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A parlare è il figlio del boss Andretta che avverte il padre dell’imminente arrivo di un carico d’armi. La conversazione mette anche in evidenza l’attitudine del boss Salvatore Andretta a ricorrere alle armi appena vede lesi i suoi interessi: il caso specifico riguarda un affronto subito da uno dei suoi uomini per mano di un affiliato al clan Avventurato che per limitarne l’azioni l’aveva picchiato.
La cosa fu risolta dal boss Bruno Avventurato che per sedare le ire di Andretta incaricò il fratello di picchiare al suo cospetto il responsabile dell’affronto che pure fu vittima di un tentato omicidio.
Droga di varia natura – crack, hashish, cocaina – e soldi soni stati sequestrati dai carabinieri nel corso delle perquisizioni eseguite stamattina nell’ambito del blitz anticamorra dei militari del Gruppo di Castello di Cisterna a carico dei clan Andretta e Avventurato di Acerra.
Nel corso dell’operazione i carabinieri hanno sequestrato 31 dosi di crack e 3 di hashish, materiale per il confezionamento delle dosi e 3445 euro in contante ritenuto frutto della vendita della sostanza stupefacente.
Droga e denaro erano nelle disponibilità di Sarangela Fortunato e Vincenzo Fuiano, entrambi arrestati in flagranza e messi ai domiciliari. Altre 50 dosi di cocaina e un pezzo di hashish di 11 grammi è stato trovato nella disponibilità di Giovanni Di Matteo, anche lui arrestato in flagranza di reato.
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