E’ pronta ad ospitare la 17esima edizione di uno degli eventi enogastronomici di punta del Cilento. Festa del Pane e della Civiltà Contadina. Fra pasta con farine locali e pomodori coltivati nell’orto e pane preparato con grani antichi saragolla e senatore cappelli e cottura nel forno a legna con fascine naturali di ulivo.
“Il colore dorato dei campi di grano distesi al sole che danzano al suono di melodie popolari riporta sicuramente alla tanto desiderata estate”.
Non esiste “bella stagione” che si rispetti senza il consueto appuntamento con la Festa del Pane e della Civiltà Contadina, giunta quest’anno alla diciassettesima edizione: una festa che abbraccia modernità e tradizione, capace di unire diversi gusti e generazioni.
Dal 27 al 31 luglio i visitatori potranno attraversare i luoghi più caratteristici di Trentinara, ammirarla nella pacatezza di una passeggiata per poi ritrovarsi, dopo un suggestivo e romantico tramonto, catapultati in un clima di festa.
Dieci le postazioni enogastronomiche, ben distribuite nel borgo antico, dove sarà possibile degustare piatti tipici della tradizione con ingredienti di eccellenza, fra cui fusilli al sugo, cavatielli al sugo, strangulaprieviti al sugo, sfriuonzolo, frittata di asparagi selvatici, salsiccia, cotica e carne al sugo, sciurilli, patate e cucuzzieddi, pizza fritta dolce/salata, polpette di carne al sugo, mulegnama ‘mbuttunate, cicorie e patate, polpette di carne al sugo, zeppola con sciurilli, zuppa di ceci con vescutto, lagane e ceci, salsiccia e fasuli, polpette di patate, pizza cilentana, spezzatino di carne con patate, bucconotti e zeppole.
“L’idea è quella di riproporre le abilità culinarie che si ritrovavano nelle cucine di un tempo: ciò che si metteva in tavola era la combinazione magica tra il raccolto, l’allevamento e la maestria della donna, regina della casa”.
Per questo un piatto di “cavatielli” prevedrà la lavorazione artigianale della pasta con farine locali e passata di pomodori coltivati nell’orto; il pane, prodotto cardine, sarà il frutto dei campi coltivati con grani antichi saragolla e senatore cappelli, lievitazione lenta e cottura nel forno a legna con fascine naturali di ulivo.
“La qualità e l’artigianalità del prodotto è alla base della riuscita di un evento ormai affermato nel panorama cilentano che, accompagnato da un programma musicale di rispetto, riesce a creare un connubio suggestivo tra passato e presente”.
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