Mostrano Alessandro Impagnatiello mentre ripulisce le tracce di sangue sulla rampa di scale che conduce al box della palazzina di Senago dove ha ucciso Giulia Tramontano le immagini che Telelombardia manderà in onda stasera alle 20.30 durante la trasmissione Iceberg e di cui stamani ha diffuso alcuni frame.
Dal filmato, che risale al primo pomeriggio del 30 maggio, si evince, spiega l’emittente, che Impagnatiello apre la porta dell’appartamento e senza farsi notare sgattaiola coperto dalla muratura del ballatoio fino alla rampa di scale al piano terra che porta ai box e a quel punto si vede chiaramente il barman prima pulire le macchie di sangue con una spugna gialla, successivamente con uno spazzolone e una bacinella blu scendere nei garage.
Gli avvocati della Camera penale di Milano contestano con una nota “le modalità e i contenuti della conferenza stampa” dei giorni scorsi in Procura sul fermo di Alessandro Impagnatielloper l’omicidio di Giulia Tramontano a Senago, che sono “antitetici rispetto allo spirito del D. Lgs. 188/2021”, ossia la legge Cartabia sulla presunzione di innocenza, “e, più in generale, in contrasto con la necessità di evitare condizionamenti dei giudici chiamati a valutare la correttezza, sotto tutti i profili, della ricostruzione accusatoria”.
La Camera penale fa riferimento anche alla “rappresentazione che i media, con cadenza quotidiana, stanno facendo di quella tragica vicenda”. E mettono in luce “la necessità di riflettere senza essere condizionati dai tempi della cronaca giudiziaria e dalle semplificazioni che non di rado la caratterizzano, nonché il riserbo, finanche il pudore, di fronte alla sofferenza che la morte violenta di una persona reca con sé”.
Da anni, si legge ancora, “denunciamo le degenerazioni del processo mediatico, l’arretramento della cultura delle garanzie che consegue alla spettacolarizzazione delle indagini e i pericoli legati alla ricerca del consenso da parte di chi le conduce o dirige”.
La presenza “in prima serata a trasmissioni televisive da parte di chi ha un ruolo diretto nelle indagini, quando le stesse sono ancora in corso, con apprezzamenti perentori su responsabilità e qualità personali dell’indagato è una rappresentazione plastica di quel fenomeno”.
Si terranno il prossimo 15 giugno gli accertamenti irripetibili su tre computer e un tablet sequestrati nell’appartamento di Senago, nel Milanese, dove Alessandro Impagnatiello ha ucciso Giulia Tramontano, la sua fidanzata al settimo mese di gravidanza. Le operazioni si svolgeranno nella sede della Sezione indagini telematiche dei carabinieri di Milano, alla presenza del difensore di Impagnatiello, Giulia Geradini, e del legale dei genitori, del fratello e della sorella della giovane accoltellata, l’avvocato Giovanni Cacciapuoti.
Domani mattina invece verrà effettuata l’autopsia che servirà a ricostruire la dinamica del delitto e anche, tra l’altro, se Giulia sia stata o meno aggredita alle spalle, se si è difesa e quante sono state le coltellate inferte. In vista dell’autopsia questo pomeriggio è prevista una riunione tra il pm Alessia Menegazzo, l’aggiunto Letizia Mannella, titolari dell’indagine e il procuratore Marcello Viola.
Al momento nelle indagini non risulta la presenza di alcun presunto complice, in particolare nella fase di occultamento del cadavere, di Alessandro Impagnatiello, il 30enne barman che il 27 maggio ha ucciso a coltellate la fidanzata incinta Giulia Tramontano e poi ha fatto ritrovare il corpo, confessando, nella notte tra il 31 maggio e il primo giugno.
Lo hanno chiarito fonti della Procura di Milano, che da ieri ripetono che il caso “è sostanzialmente chiuso” e che l’uomo avrebbe “fatto tutto da solo, come lui stesso ha detto”. Intanto, è emerso che Impagnatiello potrebbe aver comprato il 30 maggio un carrello per trasportare oggetti, che è stato, poi, ritrovato nel condominio di Senago e che è risultato positivo al luminol, ossia presentava tracce ematiche.
Il 30enne potrebbe averlo usato per spostare il corpo e poi, stando alla testimonianza di un vicino che lo ho fatto ritrovare, quel carrello è stato lasciato in un’area comune della palazzina. Un negoziante, inoltre, ha raccontato ai carabinieri che un uomo giovane lo aveva acquistato il 30 maggio.
Non è riuscito a ricordare con esattezza se quell’uomo fosse proprio Impagnatiello. Inoltre, la Procura oggi ha disposto il sequestro, per acquisirlo agli atti, di un video realizzato da un cronista di Telelombardia. Video che mostra il barman che nel pomeriggio di martedì 30 maggio, tre giorni dopo il delitto, ripulisce le tracce di sangue sulla rampa di scale che conduce al box della palazzina.
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