Il vertice UE di Bruxelles si è concluso senza che sia stata raggiunta una posizione unanime sul tema dei migranti. Il Consiglio europeo non è riuscito ad approvare il paragrafo relativo alle relazioni “consensuali”.
Le difficoltà sono sorte dopo che la Polonia ha preteso di ridiscutere l’accordo precedentemente raggiunto durante il Consiglio dei ministri degli interni dell’Unione, tenutosi l’8 giugno scorso.
La riunione del Consiglio si è incentrata sul Patto per l’immigrazione e l’Asilo, le cui previsioni indicano che gli Stati membri scelgano tra i ricollocamenti sul proprio territorio di una parte dei migranti provenienti da paesi di primo ingresso come l’Italia o, in alternativa a fronte di rifiuto, un contributo economico di 20 mila euro per ogni migrante che non sia stato ricollocato.
Tra gli altri punti previsti nell’accordo, vi è inoltre la possibilità di ogni stato di raggiungere accordi per i rimpatri con “paesi terzi”, oltre a misure maggiormente stringenti relative alle procedure di accoglienza.
Nonostante gli insistenti tentativi della Presidente del consiglio Meloni di trovare una mediazione che mettese d’accordo tutti e sebbene vi sia stato il parere favorevole di 25 paesi membri, Ungheria e Polonia hanno espresso parere contrario, non permettendo il raggiungimento di un accordo unanime.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha espresso il suo intento e quello degli altri paesi europei di provare a trovare un accordo entro e non oltre le europee del 2024.
Marco Barbato
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