Dal 16 al 18 giugno, va in scena nei bassi del rione Sanità, il progetto site specific Tur de Vasc, in una speciale edizione dedicata a Eduardo De Filippo.
Il format, ideato e diretto da Carlo Geltrude, con la consulenza drammaturgica di Mario Gelardi, è prodotto dal Nuovo Teatro Sanità e realizzato con il patrocinio e il sostegno della Fondazione Eduardo De Filippo. In scena tre testi: Filumena Marturano, interpretato da Lalla Esposito e Ivan Castiglione; Il contratto, con Imma Villa, Luca Saccoia, Ciro Burzo, Anna De Stefano; Questi fantasmi, che vede in scena Agostino Chiummariello, Gennaro Maresca, Roberta Astuti. In chiusura, uno speciale omaggio a Luca De Filippo, sulle parole di De Pretore Vincenzo, trasformate in rap dall’artista Gheto Soffittaman.
Spettacoli gratuiti per soli 25 spettatori a replica: è necessaria la prenotazione scrivendo a info@nuovoteatrosanita.it oppure chiamando al 3396666426. Repliche 16 e 17 giugno ore 20.00 e 20.45; 18 giugno ore 19.00 e 19.45.
Si parte da via Vergini, qui il Rione assume una forma biforcuta. Da un lato le luci scintillanti della “turistificazione”, dall’altra il buio di via Cristallini. Il pubblico, scorato dagli AccompagnaTur (Mario Ascione, Marco Badolati, Raffaele Marfella, Macki Montella, Salvatore Nicolella, Francesco Gentile) proseguirà in una discesa nel ventre più oscuro del quartiere. A fare luce, i figli del Rione con le loro mamme (Stefania Balato, Elena Barra, Iolanda Cardamone, Claudia Comparone, Paola Esposito, Concetta Girone, Lucia Girone, Giulia Maisto), che aiuteranno il pubblico a giungere a destinazione.
Il format vuole portare il teatro tra le persone che a teatro non sono mai andate, creando un meccanismo di vasi comunicanti tra chi si esibisce, crea, recita, e la sua fonte d’ispirazione primaria: l’umanità. “È il teatro che nutre lo sguardo non solo dello spettatore, ma anche dell’attore e di chi per caso si affaccia dal balcone o guarda dalla finestra incuriosito, ritrovandoselo davanti ai propri occhi – spiega Carlo Geltrude. Sarà un teatro non richiesto, un teatro senza biglietto. Un teatro nel quale si può inciampare restandone folgorato. Almeno questo è quello che ci auguriamo”.
Gli spettatori attraverseranno il quartiere, vivendo un’esperienza incredibile, in cui realtà e finzione si mescolano, entrando l’una nell’altra, quasi inseguendosi velocemente, come gli scooter che sfrecciano a tutta velocità nel quartiere. E quando la realtà non basta e necessita di bellezza, ecco il teatro andargli in aiuto, sgusciando da antri oscuri, e viceversa, quando l’arte avrà bisogno di più carne, di più sangue, di un palpito nuovo, il quartiere risponderà in maniera incredibile a questa esigenza.
Punto di arrivo di tutto il percorso sarà il teatro di Eduardo, il suo modo incredibile di racconta l’umanità in maniera trasversale, attraversando il tempo. “Scegliere un’opera di Eduardo invece di un’altra, è stata la vera difficoltà di questo lavoro – continua Geltrude -, ogni storia sembrava perfetta, attuale, profonda. In questa versione speciale volevo che si raccontasse l’umanità e la disumanità dei personaggi che, nonostante siano nati negli anni ‘40 o negli anni ‘60, sembrano davvero contemporanei. Non si fa fatica a trovare o a immaginare un Pasquale Lojacono, una Filumena Marturano, nei vasci del rione o di qualsiasi altro quartiere popolare di Napoli. E allora via con la magia! Le persone potranno spiare ed essere a pochi centimetri da quei personaggi, calati in una Napoli più “vascia”, dove si entra ancora di più nelle viscere del disagio; dove i profumi e le puzze sono più concentrati, dove i suoni e le parole si confondono con quelle del traffico che è fuori la porta, trasformandosi in vita. Il Maestro diceva che Napoli è un teatro a cielo aperto e io ho cercato di restituire il senso delle sue parole: Eduardo è tornato a casa sua, nel Rione Sanità”.
“Eduardo il Rione Sanità lo conosceva bene – racconta Tommaso De Filippo. Il suo Sindaco ne raccontava le sfumature, le tradizioni ed i delicati equilibri che ne formavano il proprio modello di giustizia sociale. Quest’oggi Eduardo rivive in quel quartiere ma in una veste diversa. In questa edizione del Tur de Vasc, il suo teatro torna in quei vicoli per raccontarne la vita quotidiana. Le sue commedie rinascono in quegli stessi bassi per toccare le corde più intime di chi li abita, fatte di gioie e di dolori di luci ed ombre. Se, come racconta Eduardo, chi “teneva il quartiere in ordine” erano personaggi come Antonio Barracano, grazie a questa iniziativa, ideata dal NTS diretto da Mario Gelardi, capitanata da Carlo Geltrude ed appoggiata dalla Fondazione Eduardo De Filippo, ci si riappropria del diritto di ribilanciare l’ordine verso la cultura e si traccia qualche metro in più verso quell’ indispensabile strada che porta alla formazione delle nuove generazioni verso la tradizione teatrale Napoletana.”
In questi anni, il Nuovo Teatro Sanità ha provato a essere un teatro di comunità, un teatro che appartenesse al suo quartiere, che fosse vissuto, visto e realizzato dai suoi stessi abitanti. Con Tur de Vasc tenta di far evolvere quest’idea verso quella di un “teatro partecipativo”, in cui non è più il teatro che apre le porte alla comunità ma la comunità che apre le porte al teatro. Sono circa cento le persone coinvolte, tra proprietari dei bassi, mamme e i giovani del quartiere, musicisti dell’Orchestra giovanile Sanitansamble; ma anche gli attori partecipanti al Social Theatre Lab diretto da Carlo Geltrude; giovani fotografi del Social Shot Art Lab, guidato da Ciro Battiloro; i musicisti, che hanno partecipato al Sound Art Experience Lab, a cura del Maestro Maurizio Baratta.; e gli street artists del Social Street Art Lab, condotto da Trisha Palma.
I laboratori e gli spettacoli di Tur de Vasc rientrano nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana, RigeneraTur, vincitore dell’avviso pubblico “Creative Living Lab – IV edizione” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, realizzato dal Nuovo Teatro Sanità, Apogeo, Fondazione Eduardo De Filippo, Associazione Sanitansamble E.F., Associazione AZTeCA, Idee Fuori Scena.
Articolo pubblicato il giorno 12 Giugno 2023 - 11:34