Federico Spalletti, figlio di mister Luciano, ha scritto una lunga lettera nelle ore che hanno seguito la grande festa scudetto del Napoli di domenica allo stadio Maradona, celebrando le gesta del padre che, laureatosi quest’anno campione d’Italia con gli azzurri, รจ al suo primo titolo importante in carriera in Italia.
“ร strano perchรฉ figli di altri allenatori che ho conosciuto non sentono le partite dei loro cari come le sentiamo noi, forse perchรฉ sono stato in Toscana e appresso a babbo sognando di andarmene il piรน lontano possibile, ma in quellโentroterra la famiglia ti attanaglia anche nei momenti piรน intimi ad anni luce di distanza, Federico in the middle – scrive -. Lo scudetto io lโho sempre vissuto con fastidio, fatica, ansia, sentimenti che a volte sono sfociati in odio, obbligato a parlarne e sentirne parlare, ormai convinto che mio padre non lo avrebbe mai vinto”.
“Convinzione cresciuta vedendolo lavorare sia in Toscana che in campo, Luciano Spalletti il โmuratore del calcioโ, una carriera non vittoriosa (in Italia, non vanno dimenticati gli scudetti in Russia di cui nessuno รจ veramente riuscito a capirne la statura) ma pur sempre gloriosa, anche perchรฉ calzante ad un workaholic di campagna che tracciava la strada per successi futuri di cui mai si รจ preso il giusto merito, un eterno ricco-povero: questa nella mia testa la ragione per vedere con serenitร mio padre senza scudetto”.
“Avevo fatto il callo alla superficialeย retorica del perdente, perchรฉ se รจ vero che nel calcio vincere รจ lโunica cosa che conta, arrivare ad un obiettivo, che sia personale o prefissato dalla societร , non puรฒ che essere una vittoria, la quale quindi acquisisce un valore relativo.Sentendo le storie di mia nonna che raccontava da dove veniva mio padre e vedere dove era arrivato, ero serenamente convinto che fosse un vincente, nel senso stereotipato del termine”.
“Finalmente, siete tutti obbligati a ritenerlo tale, non cโรจ argomento che tenga e questa รจ la cosa di cui sono piรน fiero, che il mondo riesca a vedere lo Spalletti lavoratore con i miei stessi occhi, anche se per ragioni differenti, anche se non vuole: se era poesia non vincere in Italia per i motivi sopracitati, immaginate finalmente farlo in una piazza ricca-povera proprio come te.
Non sono felice, sono sereno: babbo, sono orgoglioso di te e quando si parla di lavoro ti ho sempre difeso a spada tratta, garantiscimi la possibilitร di sentirmi parte di tutto ciรฒ.Firmato, un perdente”.
Articolo pubblicato il giorno 7 Giugno 2023 - 13:20