E’ partita a San Marcellino l’opera di demolizione, ordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, di due immobili dichiarati abusivi con sentenza e utilizzati come deposito per attività imprenditoriali nel settore edile.
Entrambi sono completi e rifiniti: il primo immobile è di 100 metri quadrati, il secondo di 300 metri quadrati, fornito anche di solaio. I due manufatti sono stati realizzati senza alcuna autorizzazione, in una zona priva di reti fognarie, coperta da vincolo sismico e di inedificabilità e ricadente nella cartografia del rischio idrogeologico della regione Campania.
In una nota, la procura guidata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, afferma che “le demolizioni trasmettono il segnale inequivocabile che l’abusivismo viene combattuto fino in fondo e che, soprattutto, non è conveniente”.
Negli ultimi mesi la Procura ha fatto abbattere diversi immobili tra Giugliano in Campania e Caivano, nel Napoletano; ma già già quando era a capo della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Troncone fece demolire nel territorio casertano, in particolare sul litorale domizio tra Castel Volturno, Mondragone e Cellole, una ventina di immobili abusivi; tra questi anche una casa a Casal di Principe dove vivevano due famiglie con bimbi piccoli, e ciò provocò delle proteste.
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