Una agente donna della Polizia di Stato è stata uccisa all’ingresso di un un palazzo, in via Rosario Nicolò, nella zona del quartiere San Basilio, a Roma. La donna è stata trovata senza vita nell’androne. A far scattare l’allarme sono stati alcuni inquilini che hanno sentito dei colpi d’arma da fuoco.
Pier Paola Romano è stata uccisa mentre usciva dall’androne del palazzo dove viveva, in via Rosario Nicolò, in zona Torraccia. Massimiliano Carpineti, il collega che l’ha ammazzata con la stessa pistola d’ordinanza con la quale si sarebbe poi suicidato a poca distanza, l’ha aspettata e ha fatto fuoco a distanza ravvicinata con tre colpi al volto e al busto. Morta sul colpo, si è accasciata sulle gambe, cadendo all’indietro faccia all’insù.
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I due avevano una relazione definita ‘solida e salda’ da chi li conosceva. Non ci sarebbe stato alcun segno di allarme nei comportamenti dei due poliziotti per l’omicidio-suicidio di cui ancora non si conoscono i motivi.
Il quartiere Torraccia San Basilio, a Roma, dove questa mattina si e’ consumato l’omicidio di una poliziotta, uccisa da un collega che si e’ poi tolto la vita poco lontano, e’ sotto choc. Una zona descritta come tranquilla, abitata principalmente dalle forze dell’ordine, secondo quanto dichiarano i residenti e i commercianti.
Pierpaola Romano, raggiunta da piu’ colpi di pistola al viso nell’androne del palazzo in cui viveva, in via Rosario Nicolo’, aveva 58 anni e prestava servizio alla Camera dei deputati. A ucciderla e’ stato Massimiliano Carpineti, anche lui poliziotto, che si e’ suicidato poco dopo in via Tamassia. Era originario di Cori, ma risiedeva a Cisterna, in provincia di Latina.
Massimiliano Carpineti, 45enne di Cisterna di Latina, si è ucciso sparandosi un colpo sotto al mento per poi accasciarsi in avanti, seduto al volante della sua Chevrolet parcheggiata in via Nino Tamassia, 300 metri più avanti rispetto al palazzo dove alle 11.25 aveva ucciso con tre proiettili la collega Pier Paola Romano, più grande di lui di 13 anni.
Non un biglietto, un messaggio che spiegasse le ragioni del suo folle gesto. L’uomo, che ha fatto fuoco con la pistola d’ordinanza, aveva preso qualche giorno di ferie e non era in servizio.
‘Ho sentito tre spari in rapida successione, ho pensato a un atto intimidatorio, magari uno sgarro dopo la partita di ieri sera. Quindi ho sentito la gente gridare e sono sceso e con un amico che era già nell’androne ho visto la donna a terra, ormai senza vita, con un colpo di pistola alla nuca.
La posizione del corpo era strana, le ginocchia piegate, la faccia all’insù. Aveva in mano dei fogli della Asl, la borsa a tracolla era chiusa, il cellulare a terra”. Lo ha raccontato un testimone, vicino di casa della donna uccisa questa mattina in zona Torraccia e anche lui ex poliziotto, in pensione da 4 mesi.
”Secondo me l’uomo che ha sparato era nascosto nell’androne – aggiunge – le ha sparato da dietro mentre lei usciva in strada e solo dopo è salito in macchina sgommando per fuggire via”.
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