L’incredibile e quasi annunciata tragedia del Titan, il sottomarino commerciale con a bordo cinque persone facoltose che volevano visitare a circa 3.800 metri il relitto del Titanic. Purtroppo non è stato possibile perché il mezzo marino è letteralmente imploso, portando alla morte tutte le persone a bordo.
La causa dell’implosione non è ancora chiara e sono in corso indagini e verifiche, probabilmente il problema è da ricercare innanzitutto nel design del mezzo di trasporto utilizzato per visitare le oscure e misteriose profondità oceaniche. Infatti a differenza di altri sommergibili progettati per l’esplorazione marina, il Titan era rivestito con una combinazione di titanio e fibra di carbonio, una scelta insolita nel campo dell’ingegneria strutturale e vi sveliamo subito il perché.
Il titanio è un metallo molto resistente, che può sopportare le enormi pressioni delle profondità oceaniche. Invece la fibra di carbonio essendo più rigida non possiede la stessa elasticità dell’altro metallo.La differenza dei due materiali utilizzati potrebbe aver compromesso l’integrità strutturale del sottomarino.
Infine l’azienda ha ignorato nel tempo i segnali di allarme, il parere degli esperti che “annunciavano” problemi seri. Questa tragedia pone l’attenzione che la sicurezza negli scenari “non comuni” quale le profondità dell’oceano , va presa sul serio. Ci vuole ricerca ed esperienza nella creazione e gestione di questi progetti che spesso sulla carta vengono esaltati come meraviglie ma nella realtà si rivelano dei flop anche molto costosi che possono causare , come per il Titan, tragedie assurde.
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